giovedì 4 luglio 2013

No al gioco d'azzardo. Anche a Baggio...

In questo momento stiamo vivendo una crisi spaventosa che non è ancora terminata, come ben sperimentato da quasi tutte le famiglie italiane. Una crisi di cui non si vede la fine e che, purtroppo, come conseguenza, ha portato a far sì che molti cittadini milanesi, soprattutto quelli di ceti più modesti, si avvicinassero in maniera morboso al gioco, sia quello delle classiche sale scommesse che sale gioco con slot machines, video poker etc.
Il tutto con l’illusione di ottenere un facile guadagno e, così, risolvere qualche problema del quotidiano. Purtroppo così non è mai perché le probabilità di vincere sono davvero remote e, pertanto, con il gioco d’azzardo anziché lenire i problemi li si acuiscono innescando, inoltre, quella nuova patologia ossessivo-compulsiva definita GAP ( Gioco d’Azzardo Patologico) che è una forma di una malattia mentale classificata all’interno dei “disturbi del controllo degli impulsi” e che ha grande affinità con il gruppo dei Disturbi Ossessivo-Compulsivi, che porta a manifestazioni e modificazioni cerebrali simili a quelle dei tossicodipendenti.
Nel nostro Paese, purtroppo, il gioco d’azzardo ha visto un incremento del 450% tanto da farci diventare il primo Paese, in Europa, per numero di installazioni di macchine da gioco e di giocatori. Certamente non un primato lusinghiero per il paese che si picca d’essere una delle culle della civiltà e della cultura…In particolare a Milano, nel giro di quattro anni, (2009-2013) sono triplicati i soggetti che hanno manifestato problemi di ludopatia e che per tale ragione sono ora in carico ai SERT passando da 92 a 265 mentre nell’intera Lombardia sono stimati in 25 mila i soggetti ludopatici, emersi o nascosti con evidente possibilità che il fenomeno diventi una costante patologica se non arrestato in tempo. Questo incremento “visibile” ovviamente ne nasconde un altro molto più potente e pervasivo di numeri sconosciuti ma che potrebbero essere individuati con qualche proiezione statistica se consideriamo che a Milano le sale gioco/sale scommesse sono 126 (almeno ad oggi) con moltissime richieste in attesa di vaglio da parte della Questura. Inoltre è opportuno valutare che delle 380.000 slot machines presenti in Italia ben 60.000 sono installate in Lombardia (16% del totale) e che il valore delle giocate è passato, nel giro di un anno, da 40 miliardi di euro e 94 miliardi di euro con un gettito in favore dello Stato di soli 9 miliardi di euro. E’ ovvio, tra l’altro, che le organizzazioni criminali non sono rimaste alla finestra e, chiaramente, stanno giocando la loro partita utilizzando i mezzi a loro disposizione come usura, riciclaggio, gestione diretta di alcuni centri scommesse e sale gioco etc. Purtroppo una scriteriata a quanto sopra ha pesantemente contribuito la Legge Nazionale ha liberalizzato il gioco d’azzardo di fatto esautorando i Comuni da ogni decisione che è stata così lasciata alle varie Questure. Per contrastare questa nuova droga che distrugge le persone e le famiglie e che arricchisce in maniera rapida chi gestisce i locali in cui è consentito il gioco sono in atto varie iniziative con, anche, un manifesto di vari Sindaci che chiedono in maniera decisa una rivisitazione della legge sul gioco d’azzardo in quanto è ripugnante che lo Stato guadagni (poco tra l’altro…) su una dipendenza. Se tanto mi dà tanto, allora, si liberalizzi la cocaina visto che se ne vende tanta anche a Milano…! Il Comune di Milano sta monitorando il fenomeno ed a breve verrà presentata, alla discussione del Consiglio Comunale, una mozione affinchè siano possibili interventi di limitazione del danno in città, con l’auspicio che il Governo rifletta in maniera seria circa questo flagello che, ormai, ha come impestato il paese (non si spiegherebbe, altrimenti, il proliferare di sale gioco e sale scommesse a ritmo infernale…).
Tra l’altro proprio nella nostra zona (che già convive a Baggio con una sala scommesse SNAI) abbiamo avuto segnali poco lusinghieri su questo tema. Il primo riguarda una istituenda sala scommesse in Via Rismondo, angolo Via Masaniello dove vi era una filiale di Banca Intesa ed i cui locali sembrano in procinto di essere aperti al pubblico. Per non parlare di quella in predicato in zona De Angeli e, ancor più preoccupanti, alcune voci che parlano di una possibile apertura di una sala giochi in Via Mar Nero, 2. Richiesta già fatta circa quattro anni fa e al tempo “stoppata”. Entrambe queste localizzazioni hanno delle controindicazioni notevoli che, per chi abita in quartiere, sono evidenti. Allora che fare? Innanzitutto un folto numero di cittadini si è già impegnato in una raccolta di firme a supporto di una istanza presentata al Questore, Prefetto, Presidente della Regione, Sindaco di Milano, affinchè queste iniziative vengano bloccate in attesa della nuova normativa che la Regione intende approvare in tempi stretti. Inoltre è stata segnalata la necessità che per ogni richiesta di messa in campo di sala gioco o sala scommessa debbano essere valutati parametri e criteri di agibilità dei luoghi molto stretti quali, ad esempio, la vicinanza a scuole, ospedali, chiese, oratori, centri anziani, ambulatori, centri commerciali, supermercati oltre che avere una disponibilità di parcheggio che non crei ingorghi, doppie file etc. Il problema è serio e va affrontato in maniera rapida, con criteri rigidi e per la salvaguardia delle fasce deboli quali anziani, giovani, casalinghe e persone che credono che la vita possa cambiare con una sfida alla fortuna. La realtà dimostra che frequentando le sale gioco e le sale scommesse spesso il cambiamento è quasi sempre in negativo.


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