Resoconto 2013-2014 : alcuni accenni al lavoro svolto in ambito istituzionale
E’
trascorso un altro anno. Un anno difficile, un anno dove si è mostrata
la crisi economica in tutte le sue sfaccettature, ovviamente negative
perchè tutte le varie ipotesi di ripresa economica si spengono di fronte
alla realtà delle cose. Alla vigilia di Natale del 2013 abbiamo votato
l’assestamento di bilancio. Un bilancio che ci ha fatto soffrire, non
solo per quanto concerne le notti passate in aula
bensì dal fatto che le risorse erano e sono poche e queste devono
essere indirizzate nel migliore dei modi. Inoltre non è secondario
ricordare che, lo scorso anno, siamo arrivati a votare il bilancio solo a
novembre in quanto le delibere inerenti gli introiti sono state
soggette alle decisioni del Governo che si sono protratte nel tempo
(quanto si paga, quando si paga l’IMU e così via).
Sono state sedute molto tese ma, soprattutto, preoccupanti in quanto la città aveva ed ha assoluta necessità di interventi in favore della città. Una città che si sta aprendo sempre di più ad Expo con tutti i problemi che, come noto, hanno contraddistinto le situazioni del management della società. Fatte queste premesse proverò ad indicare alcune problematiche e/o questioni che mi hanno visto coinvolto nell’ambito istituzionale.
Sono state sedute molto tese ma, soprattutto, preoccupanti in quanto la città aveva ed ha assoluta necessità di interventi in favore della città. Una città che si sta aprendo sempre di più ad Expo con tutti i problemi che, come noto, hanno contraddistinto le situazioni del management della società. Fatte queste premesse proverò ad indicare alcune problematiche e/o questioni che mi hanno visto coinvolto nell’ambito istituzionale.
Innanzitutto vorrei segnalare che Expo è
un’occasione importante, un’occasione che dovrebbe dare alla città un
lustro di livello mondiale e che dovrebbe aiutare la riflessione sulla
sostenibilità alimentare, quindisullo stile dell’alimentazione e sulle
modalità e gli interventi che possano essere elemento di salvezza del
pianeta nella sua integrità. Su questo argomento ho sollecitato più
volte la società Expo sia sul tema dello svolgimento delle opere che, in
particolare, sul tema delle vie d’acqua. Un argomento, questo, che mi
ha impegnato con particolare attenzione in quanto il percorso, nel
progetto, attraverserebbe anche parchi di cintura dell’Ovest. Vi sono
state polemiche e levate di scudi sul tema che, a mio avviso, non è
stato colto nella sua più ampia e reale dimensione ridotto, all’inizio,
ad una sorta di fissazione di
ambientalisti o antagonisti No canal (e no TAV, che pure se
marginalmente hanno fatto la loro comparsa sull’argomento). Credo, però,
che su questo argomento sia completamente mancata la capacità di
analisi partendo dall’opera e non, invece, dalla necessità di studiare e
ragionare sull’ambito idraulico della città, della Provincia, della
Regione. Un intervento calato dall’alto senza spiegazioni non poteva che
portare ad una situazione di conflitto e, infatti, così è stato. Da
parte mia ho cercato di interloquire con Expo cercando di far capire
loro le ragioni dei sostenitori del no e con coloro che avevano opinioni
difformi sul percorso e/o sull’opera in toto, per comprendere meglio
quali i punti critici ravvisati di un progetto di cui non se ne è capita
fino in fondo la ratio. Al momento, come sappiamo, il progetto è fermo
ma la società Maltauro, non inquisita per questo progetto, probabilmente
continua ad incassare per la
cantierizzazione che, al momento, non è stata sospesa. Per quanto
riguarda Expo, inoltre, ho chiesto che si intervenga su tutti i cartelli
che richiamano luoghi ed edifici storici affinché questi vengano
segnalati in maniera appropriata e, quindi, sostituendo tutti quelli
danneggiati con altri di qualità migliore e, possibilmente, duraturi.
Rispetto al tema dei parchi posso
dire di avere lavorato per il buon mantenimento del Parco delle Cave,
in particolare cercando di mantenere sempre attenta la Giunta su questo
argomento. A questo riguardo oltre che tallonare gli assessori
competenti a ricordare quanto questo parco sia importante per il
quartiere di Baggio e per la città intera,il
sabato
e la domenica è stato ripreso il servizio di controllo del parco con
postazioni fisse e mobili di Polizia Locale, Polizia di Stato e/o
Carabinieri. Al momento la situazione è sotto monitorata ma, ovviamente,
non è si può abbassare la guardia in quanto, come avviene in altri
parchi cittadini, quando non si è presenti con le forze dell’ordine il
caos prende il sopravvento.
Unitamente a questa attenzione si è ritenuto opportuno prendere in considerazione la riqualificazione della cava Ongari Cerutti che,
da anni, è preclusa al pubblico. Questo significa che questa area è
divenuta terra di nessuno ed, anche, luogo di degrado con presenze
equivoche, sporcizia, spazzatura e quant’altro. Per rimettere in sesto
quest’area si è pensato
di affidare ad Italia Nostra-CFU il progetto di riqualificazione di
questo territorio e per tre anni farà opera progressiva di pulizia,
controllo, sistemazione e messa in sicurezza propedeutiche ai successivi
progetti di riqualificazione e fruizione. Una volta riqualificata
l’area sarà fruibile ai cittadini affinchè possa assorbire molte delle
presenze che affollano il Parco delle cave da altri ingressi. Le risorse
disponibili sono poche ma l’importante era ripartire per sistemare il
possibile e dare un segnale forte per la ripresa di questo territorio
all’uso pubblico.
Per quanto riguarda il tema della Scuola San Giusto si
è creato un percorso condiviso con gli insegnanti e con i genitori
della scuola al fine di
rendere possibile il passaggio della scuola stessa allo Stato. Questo
al fine di non perdere l’esperienza della scuola alla luce
dell’impossibilità dell’Amministrazione comunale di gestirla dal punto
di vista economico. Questo è un tema davvero molto delicato in quanto la
questione è stata molto sentita proprio perchè questa della scuola San
Giusto è una realtà che ha fatto sentire il suo peso educativo
all’interno della realtà della zona di riferimento. Ho seguito e
continuerò a seguire questo tema fino a quando non verrà data soluzione,
a beneficio di tutti, a questa situazione.
Per quanto riguarda la zona di Muggiano sono
finalmente riuscito a ottenere di fare arrivare il gas presso la
cascina Guasconcina. Era già
stato fatto medesimo intervento per la cascina Guascona e, nonostante
le mille difficoltà, siamo arrivati alla fine del percorso. Ora è
importante riuscire, dopo tanti anni di tentativi, ad ampliare la via
Guascona al fine di poter fare arrivare, in sicurezza, i cittadini fino
alla cava dei cigni di Muggiano. Rimane immutato il tema della sicurezza
nella zona di Muggiano dove insistono due campi nomadi: uno autorizzato
ed un altro totalmente abusivo. Senza generalizzare, queste realtà sono
state (e sono) ritenute causa di vari problemi legati alla sicurezza.
Una volta di più questo argomento deve essere affrontato con attenzione e
con rigore per evitare che le situazioni di degrado si incrementino a
detrimento della sicurezza di un’area straordinaria dal punto di vista
ambientale (interamente in Parco Sud).
Per la Loggia dei Mercanti ho
più volte chiesto attenzione alla Polizia Locale affinchè tenga sotto
controllo e tutela questo luogo storico e, soprattutto, legato alla
memoria della Resistenza. Troppe volte, infatti, questo sacrario è stato
declassato ad orinatoio mancando di rispetto alla memoria dei caduti
per la libertà contro il nazifascismo. I problemi si sono ridotti ma non
eliminati e per questo non si può abbassare la guardia.
Un altro grande temache è stato affrontato è quello del CPI (Certificato di Prevenzione Incendi)
che è previsto per una serie di immobili comunali quali scuole, centri
sportivi, uffici
comunali etc. Il costo per questo intervento è di circa 100 milioni di
euro che verranno distribuiti in più mandati. Una cifra enorme per
rendere possibile mettere in sicurezza, con interventi importanti, gli
edifici pubblici e per tutti coloro che li frequentano come fruitori e
come lavoratori.
Per l’iniziativa di Book City ho
fatto presente che sarebbe importante inserire le decine di piccole
case editrici e librerie in un data base che contempli questi referenti.
Credo sia un atto dovuto in favore ed in sostegno a tutti coloro che
lavorano in favore della cultura. Per rimanere sul tema della cultura mi
sono impegnato per fare proposte che coinvolgano varie biblioteche
cittadine a
lavorare su varie tematiche nonché a sensibilizzare l’Amministrazione
per migliorare la proposta della biblioteca di Baggio. Sempre in
biblioteca, ma non solo, ho operato attività legate alla musica per
rendere sempre più aggregante questo luogo di cultura. Ho cercato anche
di creare un collegamento tra varie Web Radio e l’Amministrazione.
Abbiamo avuto anche parecchi incontri con gli operatori ma, alla fine,
purtroppo, senza esito e quanto avevo progettato non si è potuto mettere
in campo. Mi è spiaciuto molto…rifarò la proposta quando diventerò
Sindaco..
Nel corso della malattia del grande Enzo Jannacci avevo
chiesto di pensare ad una serie di eventi in omaggio alla figura del
grande artista milanese. Purtroppo
questo non si è avverato in tempi utili per dare il giusto riguardo a
suo genio artistico ma, alla fine, il Comune ha ritenuto opportuno
dedicare, comunque, dei momenti di attenzione alla sua memoria. Una
bella serata al teatro Carcano con la presenza, tra gli altri, di Dario
Fo; un pomeriggio di musica presso il dormitorio di Viale Ortles,
intitolato proprio ad Enzo Jannacci; varie iniziative nella città; un
concerto di Paolo Jannacci con l’orchestra Verdi, al Teatro Dal Verme, a
suggellare il passaggio artistico e generazionale tra padre e figlio
con la presenza di vari ospiti amici e colleghi del grande Enzo. Una
serata davvero bella ed entusiasmante.
L’Amministrazione comunale ha operato in maniera intelligente e redditizia
sulla Galleria Vittorio Emanuele riuscendo
ad affittare gli spazi ad importanti marchi di moda che oltre che
pagare alti canoni, dare lustro alla Galleria stessa, si sono impegnati
per la completa pulizia delle pareti della Galleria riportando alla luce
il suo colore originario e sistemando i mosaici. Nel contempo ho
segnalato la necessità di pulire, con continuità, i rosoni in vetro ed
ottone della pavimentazione sempre colmi di sporco e di mozziconi di
sigarette. Dopo tanto spingere alla fine il risultato è stato ottenuto.
Per quanto riguarda le attività artistiche ho
fatto molte proposte all’amministrazione comunale tra le quali la
possibilità di utilizzare la Sala Alessi per
iniziative musicali che siano altre rispetto a quelle di musica
classica generalmente eseguite. Inoltre ho proposto l’iniziativa del
busker festival (festival di musicisti di strada) e quella di stimolare
il Comune affinchè possa operare, come avviene anche in Puglia, con
l’iniziativa che ho denominato Lombardia Sound, al fine di fare
diventare la Regione Lombardia un polo fondamentale per la musica sia
come fruizione che per renderla strumento di creazione di lavoro per
coloro che sono impegnati in questo settore.
Nell’area
milanese vi sono molte aree degradate, in particolare in quelle poste
nel Parco Sud. In particolare ne ho individuate alcune molto degradate e
quella maggiormente posta in una situazione di degrado è l’area di Via Selvanesco.
Ci siamo impegnati a fare un monitoraggio su quest’area fino alla
completa liberazione di alcuni campi nomadi ed alla bonifica dell’area
degradata con costi a carico delle proprietà che non hanno custodito le
proprie aree in maniera corretta. In questi luoghi si è provocata una
emergenza ambientale a carico dei residenti che hanno dovuto subire una
serie di attacchi inquinanti a causa dei cavi elettrici rubati e
bruciati per liberare il rame degli stessi. Al momento,la situazione è
sotto controllo ma il lavoro non è finito e bisogna proseguire negli
interventi nelle altre aree inquinate ed occupate abusivamente.
Per la Cascina Linterno il
Comune ha finalmente fatto partire il
bando per la sua riqualificazione e l’appalto è stato assegnato a
giugno. Al momento vi è un fermo lavori a causa di un ricorso al TAR da
parte del secondo classificato. E’ comunque stato un importante
risultato in quanto dopo vent’anni di lavoro la cascina ha ricevuto quel
grande impulso che mancava, nonostante le intenzioni. Il lavoro del
Vicesindaco e del Politecnico su questo tema è stato davvero
straordinario ed ha reso possibile rendere concreta la visione di un
sogno da tempo perseguita. Dopo questo intervento di riqualificazione
sarà opportuna una progettazione dell’utilizzo degli spazi che si devono
affidare a realtà che vivono nel contesto della zona di appartenenza
affinchè le funzioni da prevedere siano coerenti con il contesto di
riferimento. Altro grande intervento è stata la progettazione ed inizio
dei lavori per la realizzazione del parcoTicinello. Un parco importante peril contesto agricolo
della zona in cui questo è
inserito, nel sud Milano, al fine di concretizzare, anche in questo
ambito, una speranza che viveva da molto tempo tra le realtà associative
ed ambientali del territorio di riferimento.
Quella delle sale giochi è una piaga che si sta sempre più impadronendo della mente delle persone. La ludopatia,
come noto, è stata riconosciuta come una vera e propria patologia che
necessita di interventi radicali per il recupero delle persone alla vita
reale, superando l’ambito di dipendenza acquisito. Dato che negli
ultimi anni le stesse sono aumentate in maniera smisurata, all’inizio
del mandato avevo presentato una
mozione per sensibilizzare l’amministrazione al tema. La questione è
poi esplosa in maniera esponenziale con l’apertura di molte sale gioco.
Per contrastare questo deleterio fenomeno, quindi, si è lavorato per
inserire nel regolamento edilizio una serie di norme che rendessero
quanto più difficile la possibilità di installare macchinette VLT nei
bar e negli esercizi commerciali, nonchéche impedisse
la creazione di nuovi luoghi di gioco. Unitamente a questo intervento,
il Consiglio Comunale ha approvato una mozione (di cui sono tra i primi
firmatari) per rendere possibili interventi di educazione al fine di non
contrarre il vizio del gioco nonché per rendere sempre più difficile
l’apertura di nuove sale gioco.
Abbiamo due grandi ferite nella “mia” zona che si chiamano Istituto Marchiondi e scuderie De Montel.
Sono due luoghi differenti tra loro ma, insieme, importanti per la loro
storia, per l’attuale situazione, per il loro futuro (?). L’Istituto
Marchiondi era una scuola nella quale erano ospitati ragazzi
caratteriali. Il genio architettonico di Vittoriano Viganò la concepì in
maniera innovativa, senza mura di cinta, con l’idea che gli ospiti tali
dovevano essere considerati e non sorta di detenuti in un luogo che,
certamente, non voleva essere collegio di correzione, come si diceva un
tempo. Nel tempo il luogo si è svuotato della sua funzione e la
struttura è stata ceduta al Comune (A.D. 1985…), che non l’ha saputa
valorizzare nelle sue varie amministrazioni. Un’idea era giunta quasi a
termine, però: quella di rendere questo luogo
(10.000 mq. di superficie e 12.000 mq. di verde) una sorta di campus
per il Politecnico con adiacenti funzioni di socialità. Il costo
dell’operazione, inizialmente indicato in 18 milioni di euro è poi
balzato a circa 25 milioni facendo sì che il Politecnico lasciasse il
campo e, quindi, abortendo il progetto. Anni di lavoro (ed un
finanziamento governativo) bruciati dal fatto che questo luogo per
troppi anni è stato occupato abusivamente da centinaia di disperati che
lo hanno completamente deteriorato tanto da dovere investire cifre oggi
improponibili ed introvabili per una sua riqualificazione. Per quanto
riguarda le scuderie De Montel, invece, il previsto impianto termale si è
arenato in quanto l’operatore non è riuscito a reperire i fondi
necessari facendo sì che il Comune ritornasse in possesso dell’immobile,
con richiesta di incassare la garanzia di 1 milione di euro e, nel
contempo, purtroppo, rendendo evidente il continuo sfacelo di
questo bell’esempio di architettura Liberty.
Abbiamo un grande impegno davanti a noi e questo si chiama Piazza d’armi di Baggio.
Quest’area, che un tempo era usata per le esercitazioni delle Forze
Armate da anni non è più utilizzata e ci si aspetta che il Demanio
Militare decida che cosa farne. In tempi di maggiore ricchezza su quelle
aree sarebbe partita immediatamente una lottizzazione edilizia. Ora i
tempi sono cambiati e gli investitori del mattone fanno fatica a portare
a compimento interventi anche di media natura. Quell’area, a mio
avviso, sarebbe stata perfetta per l’edificazione della città della
salute che, invece, ha
prevalso l’opzioneSesto San Giovanni. L’area in questione, di circa 750
mila mq., è uno spazio sul quale sarà necessario che l’Amministrazione
comunale ponga serie riflessioni per cercare di declinare al meglio un
percorso per decidere, insieme ai cittadini, quale sarà il futuro di
quest’area. L’importante è non perdere mai di vista il rapporto con il
Demanio Militare affinchè si possa coordinarsi con questa Istituzione
per evitare di creare mostri urbanistici all’interno di un’area già
impegnata da importati realtà urbanistiche.
Un capitolo particolare del mio lavoro istituzionale l’ho dedicato alla richiesta di intitolazioni di vie, piazza,
giardini a persone che, a mio
avviso, hanno rappresentato la città nel mondo della cultura, arte,
sport, sociale, politica. Voglio ricordare le richieste di intitolazione
a Eugenio Curiel, Roberto Leydi, Beppe Viola, Helenio Herrera, Nereo
Rocco ed altri. Personaggi differenti che hanno dato lustro alla città
con il loro lavoro, con il sacrificio della vita, con la loro
competenza, con la loro veggenza, con la gioia donata ai tifosi. Ad
oggi, purtroppo, nonostante i molti attestati di interesse…non è
accaduto nulla. Ma vicino alla mai abitazione hanno aperto un Via
Prato…Però…Ma non desistiamo, prima o poi…
La città corre e corre ma, alla fine, si ritrova…nei cimiteri cittadini…E’
questo un ambito molto delicato nel quale spesso
sorgono condizioni di conflitto. Negli scorsi anni sono riuscito a
ottenere di sistemare il cimitero di Baggio ed a riqualificare l’esterno
di quello di Muggiano. Ma la situazione complessiva è difficile in
quanto necessitano importanti investimenti economici e razionalizzazione
del servizio per recuperare importanti somme (il servizio è in rosso di
circa 8 milioni di euro) ed acquistare un nuovo forno di cremazione dal
costo di un milione di euro. E’ anche necessario considerare di fare
investimenti nel settore del personale che deve essere incrementato, in
particolare, nel settore delle estumulazioni. Una situazione difficile
che irrita le rappresentanze sindacali che, a volte, ritengono di non
essere adeguatamente prese in considerazione. Su questo tema abbiamo
fatto varie commissioni dall’esito spesso contraddittorio. Ma dobbiamo
continuare a lavorare per trovare il giusto equilibrio tra necessità di
coloro che soffrono un lutto, i
lavoratori, l’amministrazione. Esercizio non facile ma indispensabile…
Importantissimo elemento di riflessione, in questi anni, è stato il tema del Parco Sud.
Un tema che riveste una grande importanza per la vita della Città
metropolitana prossima futura. Il Parco Sud è un polmone verde ed
agricolo di una ricchezza immensa e, spesso, misconosciuta. Colture,
acque, cascine, reperti storici, abbazie, lavoro umano ed ingegno…tante
componenti concorrono a rendere questo ambito territoriale un’area vasta
che deve essere scoperta e resa fruibile a tutti i cittadini. Anche per
questo motivo avevo chiesto di inserire questo territorio all’interno
del grande progetto di Expo. Purtroppo la mia proposta non ha avuto
riscontro. Il Parco
Sud deve diventare un elemento di traino per tutto il verde in città,
sull’agricoltura periurbana come elemento di sostentamento della città,
come luogo reale della filiera corta dell’agricoltura. Ma con la
chiusura della Provincia è necessario che il Parco non finisca nel
calderone dei parchi regionali perché la sua è una vocazione unica ed
insostituibile. Il Parco Sud non è un luogo della fruizione del tempo
libero (anche) ma, soprattutto, il luogo in cui matura la ricostruzione
di un tessuto ambientale che si trasforma in attenzione alla terra, alle
radici culturali, all’economia che cerca nuovi sbocchi lavorativi. Per
ultimo sarà necessaria una battaglia profonda per rendere al Parco Sud
quelle risorse indispensabili alla sua esistenza. I due milioni odierni,
quindi, dovranno trasformarsi in almeno 10 altrimenti il rischio è di
mantenere in vita una realtà che, però, non avrebbe possibilità di
operare per il meglio ed, inoltre, le
risorse non dovranno essere solo di natura economica ma, anche,
professionali per fare sì che il Parco cresca e che possa diventare
luogo trainante di un nuovo modo di vedere la cultura dell’ambiente. A
questo proposito ho predisposto un documento, che allego, nel quale
sono riportate le mie considerazioni rispetto al futuro del Parco Sud. Sempre
ricordando il parco Sud non è da dimenticare il tema del CERBA,
ridimensionato nelle sue volumetrie, che abbiamo cercato di governare
dopo il fallimento di Ligresti. La situazione è oggi interlocutoria e si
attendono i riscontri dagli operatori e dalle banche per capire se è
possibile proseguire in questo importante progetto che, comunque, non
deve andare a detrimento della realtà del Parco Sud.
Nel corso delle varie attività sono intervenuto su varie aree della città, richiamando
la necessità di operare per una riqualificazione e/o sistemazione dei
problemi in corso e, tra le varie, segnalo la riqualificazione delle
case di Via San Bernardo, a Chiaravalle; la messa in opera
dell’illuminazione nella piazzetta detta “del Murunasc”, a Baggio; della
sistemazione e riqualificazione della cartellonistica degli immobili
storici della città; della riqualificazione del centro sociale di Via
Lamennais, a Quarto Cagnino; della segnalazione di alloggi sfitti e
pronti da essere consegnati a chi ne ha necessità, della sistemazione di
Piazza San Fedele e di Via Pienza, della sistemazione di Via Silva;
della riqualificazione del manto stradale di Via Campari e tante altre
situazioni di varia natura. Alcune andate a buon fine con soluzione del
problema
altre in itinere con la speranza di arrivare ad una soluzione
positiva.
Un altro grande tema di cui mi sono occupato è quello dell’abitare a Milano con
tutto quanto ne consegue in termini di situazioni del buon vivere da
cittadini. Innanzitutto abbiamo situazioni in cui le abitazioni sono
degradate e non sono stati fatti interventi di riqualificazione
adeguata. I cinque contratti di quartiere, che dovevano dare una scossa
positiva laddove in essere, non sono riusciti a raggiungere gli
obiettivi prefissi ed, addirittura, non sono ancora terminati. Sono
aumentate le morosità, gli sfitti non assegnati, le occupazioni abusive.
Il tutto a causa di una pessima gestione da parte di ALER che non è
riuscita ad ottemperare ai suoi
compiti di gestione e di proprietà creando una serie infinita di
problemi ai residenti delle abitazioni pubbliche e peggiorando la
qualità dell’abitare in città. Per le occupazioni abusive ci sono dei
racket che operano in città ma, anche, vi è la disattenzione del gestore
che dovrebbe vegliare, in particolare quando riceve dettagliate
informazioni in merito alle abitazioni in fase di occupazione. Su questi
temi ho scritto e sollecitato a più riprese il prefetto, la dirigenza
ALER, il sindaco, il presidente Maroni, gli assessori competenti, le
forze dell’ordine. Ho continuato ad intervenire laddove necessario e
laddove richiesto sollecitando interventi di riqualificazione, edile,
impiantistica, umana…e chiedendo anche al prefetto la requisizione di
tutti gli alloggi sfitti affinché possano essere messi subito a
disposizione degli aventi diritto sotto la sua autorità. Ho anche
chiesto di ridurre gli affitti a coloro che affittano negozi e
che dimostrino di non essere nelle condizioni di poter corrispondere in
maniera adeguata gli affitti dovuti. Ho inoltre chiesto di costituire
una sorta di società di scopo che gestisca un numero di residenze
pubbliche, vicine agli ospedali cittadini, per metterle a disposizione, a
reddito, dei parenti di coloro che vengono in città per cure mediche e
ricoveri che necessitino di vari giorni di ricovero. Sempre rispetto
agli spazi pubblici ho chiesto che si provveda ad un censimento degli
spazi vuoti a piedi dei palazzi per utilizzarli, in concerto con ASL,
come piccoli ambulatori di quartiere per monitoraggio della salute degli
anziani evitando loro viaggi per andare a fare i controlli negli
ospedali.
Sul tema moschee (o
luoghi
di culto in genere) credo che abbiate presente tutti la situazione. Il
Comune, come da PGT, ha assegnato delle aree per la costruzione di
luoghi di culto extra cattolici, con costi a carico di coloro che
vorranno fare gli interventi di costruzione delle strutture. Pertanto le
varie religioni interessate devono valutare quanto messo a disposizione
e decidere il da farsi. Della costruzione di una moschea si parla da
anni e, spesso, in maniera strumentale. Il numero dei residenti di
religione musulmana è certamente aumentato e la richiesta di un luogo di
culto adeguato è sotto gli occhi di tuti. Il problema è che le comunità
musulmane sono molte e divise (pensiamo solo alle differenze tra sciti e
sunniti) e quindi, per loro è difficile trovare un punto di accordo. Ci
auguriamo che lo facciano in fretta e si impegnino seriamente per
potare a compimento questa legittima aspirazione che, però, non può
essere di competenza né a carico del
Comune.
Andrà a breve in discussione nuovamente il Regolamento Edilizio per
la sua approvazione, dopo l’adozione avvenuta in primavera. E’ un tema
molto importante che discende dal PGT e dal lavoro di ricucitura della
città fatto con quel documento programmatorio. Ora è la volta di
chiudere il regolamento al fine di dare attuazione concreta a quanto
indicato nel PGT per quanto concerne la parte operativa. In un momento
di crisi come questa, dal punto di vista edilizio, sembrerebbe quasi
inutile porre in essere questo regolamento, invece proprio ora è
importante operare per avere chiarezza sui criteri, sulle regole, sulle
modalità di uso della città per poter operare, in seguito, in maniera
opportuna e senza possibilità di creare situazioni di conflitti e di
confusione evitando, quindi, di mettere in crisi gli operatori oppure di
essere messi in crisi da quegli operatori che sguazzano nel torbido
delle regole poco chiare oppure create ad arte non certamente per il
bene comune. Un'altra sfida da affrontare e, dopo lo studio delle
osservazioni, da superare.
Altri temi su cui si è operato sono stati quelli della bonifica delle scuole dall’amianto.
Un lavoro lasciatoci in eredità dalla precedente amministrazione che ci
vede operare su oltre 20 scuole in termini di bonifiche importanti e di
abbattimenti di scuole in quanto le opere di bonifica sarebbero troppo
onerose. Si tratta di scuole costruite negli anni ’60 e che
avrebbero dovuto essere abbattute e ricostruite da anni ma non essendo
stato fatto nulla di ciò questa amministrazione ha reso prioritario
l’intervento. Si tratta di un intervento epocale sia per l’entità del
lavoro che per i costi (circa 200 milioni di euro) che, in questo
momento, sono importanti da valutare. Ma questo è un lavoro inderogabile
ed andrà eseguito. Altro impegno importante è quello della ristrutturazione del Teatro Lirico che,
alla fine dei lavori, dovrebbe costare intorno ai 16 milioni di euro.
E’ un’opera che la città attendeva da decenni perché vedere il secondo
teatro più importante di Milano nello stato in cui era ridotto, faceva
pena. Un’opera da mettere in campo ed è stata programmata. Ora speriamo
in bene nel mantenimento dei tempi e nel contenimento dei costi.
Vigileremo…
Dei problemi di SEA immagino
saprete tutto. Speriamo che si riesca ad evitare il fallimento della
società ed il licenziamento dei dipendenti a causa della multa che
l’Europa vuole appiopparci per gli aiuti non dovuti fatte dalle
precedenti amministrazioni di centrodestra. Resta in me l’amarezza che
se mi avessero ascoltato al tempo della vendita del 30% della società
avessimo venduto tutto, ora avremmo 700 milioni di euro in più ed un
enorme problema in meno…Evidentemente non sono stato particolarmente
convincente nelle mie argomentazioni.
Per il “mio” quartiere, Baggio,
ho cercato di mantenere alta
l’attenzione sui temi della sicurezza, occupazioni abusive e sgomberi,
lavori stradali, coesione sociale ed animazione, cultura, gestione
operosa e custodia del Parco delle Cave e tante altre attività, tutte
documentate, per rendere migliore, laddove possibile, il buon abitare e
la buona coesione tra i cittadini e tra questi e le Istituzioni. Sempre
per rimanere nella zona di riferimento segnalo l’intervento per
incrementare gli orti urbani, per ridurre il costo dell’affitto degli
stessi, per sanare i problemi sorti negli orti dei senza titolo. Un
lavoro “nascosto” che, però, ha cercato di sanare una serie di problemi
sorti a seguito del nuovo bando di assegnazione degli orti comunali.
Altro tema in attesa di essere chiuso è quello dell’area di Via Calchi Taeggi il
cui intervento residenziale è bloccato dal 2010. In precedenza il GUP
aveva respinto il giudizio di rinvio iscrizione del GIP perché a suo
avviso il reato di inquinamento delle acque, prospettato dall’esposto
di un comitato locale, non sussisteva. Il GIP, però, ricorrendo alla
procura ha ottenuto quanto richiesto. Ora, dunque, si andrà a
dibattimento ed il tempo di soluzione si allunga a dismisura. Speriamo
in bene…Rimanendo nell’area di Baggio rimane irrisolto il tema della
riqualificazione della cosiddetta Area 7, posta nell’area retrostante la
parrocchia di Sant’Anselmo. Da anni vi è un progetto di
riqualificazione di quest’area ma le risorse sono sempre carenti ed
ancora non si vede la possibilità di una progettazione definitiva e che
dia il via alle opere. Si continuerà comunque a bussare alla porta
dell’Amministrazione fino al raggiungimento, si spera, dell’obiettivo.
Ho proposto inoltre, extra attività istituzionale, vari interventi di
natura musicale e culturale (grazie anche al supporto di tanti musicisti
che si sono offerti gratuitamente alle iniziative) ed
altre ne verranno messe in campo per l’anno a venire. Tra le varie la
messa in campo di una Città della pace (qualora il Sindaco e
l’Amministrazione ne prendesse in considerazione l’idea).
Per quanto concerne i trasporti segnalo
che attendo da ATM il riscontro a due mie interrogazioni sui danni
economici rappresentato da coloro che non pagano il biglietto ed, anche,
per la verifica della rumorosità nelle linee metropolitane il cui
effetto sonoro è spesso devastante. Ancora, come sospettavo, nessuna
risposta. A breve arriveranno, per le relative prove di funzionamento, i
primi nuovi convogli della metropolitana linea 1. E’ il primo gruppo
dei trenta treni acquistati da ATM per il rinnovo della
flotta e per farci trovare da Expo con una buona funzionalità dal punto
di vista dell’operatività delle linee della metropolitana. Tra l’altro è
bene ricordare che entro il prossimo anno avremo tutta la linea 5
funzionante e questo sarà un grande risultato per il trasporto pubblico
cittadino. Sempre sul tema trasporti segnalo d’avere più volte
sollecitato il progetto per il raggiungimento con la MM1 del nuovo insediamento di Via Parri ma la risposta dell’assessorato competente è stata…”non abbiamo risorse sufficienti…”.
Da segnalare alcuni punti critici inerenti
alcune delibere che non si sono ancora concretizzate in quanto bloccate
dall’aula. Si tratta delle nuove tariffe degli
impianti sportivi, delle feste di via e del regolamento del commercio.
Si tratta di situazioni complesse perché riguardano ambiti delicati in
termini di gestione della vita della città. L’opposizione ha fatto molto
ostruzionismo su questi temi, in particolare per quanto riguarda le
feste di via (oggi monopolizzate da alcune famiglie e questo monopolio
va abbattuto) ed il commercio laddove si interviene su orari etc. con
tutto ciò che si ribalta sulla questione della movida. Per le tariffe
dello sport è evidente che non si gestiscono gli spazi sportivi pubblici
con le tariffe di 12 anni fa. Se non si cambia registro, in fretta, il
prossimo passaggio potrebbe essere il fallimento di Milano Sport.
Sul tema della Città
metropolitana, come saprete, il percorso è avviato e a fine del
mese di settembre vi saranno le elezioni del Consiglio metropolitano che
verrà eletto tra consiglieri e sindaci dei comuni che ve ne faranno
parte. Questo Consiglio resterà in carica fino alla scadenza della
consigliatura di Milano e dovrà operare per la predisposizione dello
Statuto della Città Metropolitana. Per
quanto mi riguarda ho redatto un documento che illustra le mie idee in
merito a questa nuova realtà istituzionale che allego per opportuna
conoscenza. Per il tema del decentramento si
sta operando per la concreta cessione di deleghe alle future, speriamo
municipalità. E’ un percorso di non facile attuazione ma ci si augura di
riuscire a portarlo a compimento entro la consigliatura utilizzando
anche l’architettura della città metropolitana. Molte sono certamente le
aspettative che dalle zone ci si
attende vengano esaudite ma bisogna essere consapevoli che il percorso
non sarà facile che le zone dovranno essere “rivisitate” nella modifica
di qualche confine ed, anche, nel numero dei consiglieri. Comunque il
lavoro è in corso e ci auguriamo di giungere ad un buon finale…
Qualche considerazione finale. Nelle ultime settimane il tema Seveso ha,
è il caso di dire, “inondato” le pagine dei giornali. E’ bene
confermare che i danni sono sotto gli occhi di tutti ma, insieme,
ricordare che il centrodestra ha governato Milano per quasi vent’anni,
con maggiori risorse, ma che non ha mai messo mano alla soluzione del
problema. Questo è opportuno ricordarlo a tutti coloro che, oggi,
sparano sulla nostra Amministrazione. Ora, dietro anche pressanti
richieste del Sindaco, il Governo ha compreso la gravità del problema e
sosterrà parte della spesa che, da quanto sappiamo, si aggira sui 110
milioni di euro. Ma l’intervento è da farsi, senza se e senza ma.
Abbiamo il tema degli spazi pubblici in disuso di
cui la questione del Leoncavallo è quella che ha maggiore risonanza
sulla stampa. Il tema è relativo a quegli spazi pubblici che non vengono
utilizzati e che, invece, potrebbero essere riqualificati per
assegnazione a realtà associative che siano in grado di interpretare i
nuovi tempi, le nuove tensioni sociali oggi presenti nella città. Macao,
Zam, etc. ne sono un esempio. Ovviamente, però, è necessario coniugare
il giusto rapporto tra esperienze, bisogni, legalità, correttezza
nell’operare. La delibera per la permuta di
stabili tra il Comune e la famiglia Cabassi può essere un elemento
importante per cominciare una nuova modalità di rapporti tra realtà
istituzionali e realtà informali che, se fondati sul rispetto delle
regole, potrebbero essere elementi preziosi nell’ambito della scoperta
di nuove modalità di fare cultura in città. Bisogna rimettersi ad
occuparsi, con attenzione, di Sogemi in
quanto trattasi di un settore molto delicato sia dal punto di vista
commerciale che dell’illegalità. Molto presente in precedenza e
decisamente ridimensionata oggi. Ma il tema è sempre caldo ed è
necessario riprenderlo quanto prima. Molto bisogna fare nel campo della Multiculturalità e
per rendere efficace l’integrazione nella città delle realtà straniere.
E’ una sfida importante e vitale ma, nel contempo, deve essere seria ed
onesta evidenziando anche i cattivi comportamenti da parte di molti
ospiti
della città. Mi riferisco agli occupanti abusivi, agli spacciatori,
alle gang latine, ai racket dei posti letto negli alloggi pubblici e
privati, ai ricettatori, a color che fingono indigenza pur avendo
attività commerciali, a chi continua ad operare in nero, a chi stampa
uno scontrino fiscale ogni tot coperti, a chi non paga il biglietto ATM,
a chi occupa i parchi rendendoli delle discariche…Insomma, non viviamo
nel mondo del Sacro Cuore e, pertanto, è fondamentale, per il rispetto
dei più deboli e della città tutta, intervenire per stroncare ogni
prepotenza e per far sì che chi viene in questa città sappia che le
regole si rispettano perché servono a farla crescere per il bene comune.
La “lagna” dei diritti facendo finta che i doveri siano solo a carico
altrui se mai c’è stata deve finire. Soprattutto in questi tempi grami.
Per ultimo una riflessione sul Consiglio.
Devo dire che, tutto sommato il clima tra i colleghi anche se vi sono
molti che hanno lecite ambizioni di carriera politica futura che non
sempre è in accordo con la visione di molti altri consiglieri. Rimanendo
alla maggioranza devo dire che su 29 consiglieri (includo anche il
Presidente Rizzo) 6 sono liberi professionisti, 9 lavoratori (alcuni
hanno lavori di mezza giornata), 5 sono pensionati, 9 sono non occupati
(per differenti ragioni). Questo per significare che lavorare e fare il
consigliere comunale (se lo si vuole fare bene) è davvero stressante, in
particolare da quando hanno cancellato la possibilità della giornata di
permesso nel giorno di consiglio. Cosa di cui non avevo mai fatto uso
nella precedente consigliatura ma che, in certi
casi, sarebbe stata di aiuto. Comunque, a parte qualche “scazzo
fisiologico”, i rapporti sono alquanto buoni. Lo stesso avviene con la
Giunta anche se, ovviamente, ci sono assessori con cui si è maggiormente
in sintonia ed altri un po’ meno. Ma questo, salvo mala fede, è appunto
fisiologico. Per quanto concerne il Sindaco che dire: è una persona
seria e leale che opera per il bene di Milano. Con i “necessari” limiti
umani e politici di chiunque ma, certamente, Giuliano Pisapia non è un
Sindaco che scalda il banco. E di questi tempi.…
Dimenticavo: nella prima settimana di settembre si approverà il bilancio 2014. E poi…EXPO….
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