mercoledì 19 agosto 2015

Calchi Taeggi: atto finale...?

I reati contestati dalla procura di Milano erano molto gravi: avvelenamento colposo delle acque, omessa bonifica, gestione di discarica abusiva, abuso d' ufficio. Parliamo dell’area Calchi Taeggi sequestrata nel Novembre del 2010, nel corso dei lavori, a seguito di un esposto alla procura della Repubblica da parte di un Comitato di cittadini che riteneva che si stesse operando su un’area fortemente inquinata (bomba ecologica venne dichiarata da alcuni quotidiani) e che, inoltre, chi stava operando per la bonifica era invece “impegnato” nell’inquinamento delle acque di falda. Accuse pesanti che il 27 febbraio scorso, come già avvenuto nel Maggio del 2013, il GUP di turno ha rispedito al mittente affermando che il fatto non sussite e prosciogliendo tutti gli imputati. Tra questi qualcuno ha perso il lavoro, qualcuno la serenità, qualcuno notevolissime somme di denaro.

La città e la zona ad oggi un importo pari a circa 20.000.000,00 di euro dovuti dagli operatori per gli standard qualitativi che vogliamo riassumere, rapidamente e sommariamente, come segue: 

  1. Costruzione di un centro polifunzionale
  2. Costruzione di un centro anziani
  3. Costruzione di una residenza sanitaria per disabili, per 40 posti.
  4. Costruzione di una comunità alloggio, per 10 posti.
  5. Riqualificazione del canale scolmatore dell’Olona
  6. Realizzazione dei novi sottoservizi e sistemazione delle rete viaria
  7. Realizzazione di opere a verde, percorsi ciclopedonali, attrezzature varie per gioco e sosta per parco dei Fontanili e parco Cachi Taeggi
  8. Realizzazione di opere a verde nel parco delle cave, percorsi ciclopedonali, arredi, attrezzature varie per gioco e sosta.
  9. Realizzazione di un asilo nido da 60 posti, completo di impianti ed arredi
  10. Realizzazione di una scuola dell’infanzia per 90 posti, completo di impianti ed arredi.
  11. Cessione di 1.000.000,00 di euro in favore della riqualificazione della cascina Linterno.
  12. Bonifica dell’area interessata (solo questo intervento necessitava di un investimento di circa 30 milioni di euro). 
L’unico intervento realizzato a fronte di questo P.I.I. rimane l’ampliamento del parcheggio di interscambio della MM di Bisceglie, per 2.000.000,00 di euro (ATM ringrazia…). Alla fine di questo percorso (che ancora potrebbe continuare qualora il PM chiedesse un ulteriore grado di giudizio (che, comunque, non sarebbe di sua competenza portare a sentenza) le domande potrebbero essere molte in funzione dei danni che l’esposto originario ha generato. Infatti se il fatto non sussiste (un modo garbato per dire che tutto quello che si è scritto e si è detto sul tema era fondato sul nulla) ma i danni subiti da vari attori in causa sono tanti e pesanti, alla fine chi pagherà? Vogliamo essere intellettualmente onesti come sempre siamo stati su questa vicenda, nonostante ci fossimo già espressi in varie occasioni in merito (avendo lo scrivente operato attivamente per parte la costituzione di un gruppo di lavoro che monitorasse l’andamento dei lavori di bonifica),, ed attendere l’eventuale ulteriore richiesta di giudizio in terzo grado ma dopo due gradi di giudizio nei quali il secondo verdetto è stato, fondamentalmente, la fotocopia del precedente, riteniamo che difficilmente questo nuovo grado di giudizio verrà intrapreso. Resta l’amaro in bocca di “operazioni intellettualmente spericolate” (cavalcate in modo poco oggettivo dalla stampa cittadina) che hanno messo alla berlina, con i conseguenti rischi umani e materiali, su persone, aziende, lavoratori, cooperative, funzionari pubblici. Per che cosa…? Ed ora chi pagherà per il tempo perso, per coloro che attendono, da anni, un’abitazione, per tutte le iniziative connesse al P.I.I., per le bonifiche non eseguite. Ma se il tutto era per impedire il presunto scempio ambientale perché per quasi cinque anni si è accettato che tutto rimanesse fermo allo staus quo? Forse perché, comunque, si era a conoscenza del fatto che la falda non era inquinata e che, comunque, il sito era stato correttamente messo in sicurezza da chi stava operando in loco…? Ora tutta la bella lista della spesa che abbiamo indicato non si realizzerà in quanto ben difficilmente verranno utilizzati i 124.000 mq. di superficie edificabile. Disponibile in quanto uno dei due operatori più importanti si è sfilato dall’operazione ed anche perché il mercato immobiliare, come noto, vive un momento certamente non florido. Alla fine la domanda “ma a chi è giovato” tutto questo polverone? E perché, in questi anni, ne hanno pagato le conseguenze soggetti neppure dichiarati innocenti in quanto “il fatto non sussiste”?

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