venerdì 16 ottobre 2015

Altre notizie da Baggio




Antenna Wind in Via Quarto Cagnino, 28

E’ spuntata nel mese di Agosto, quando tutti erano in ferie o, comunque si rilassavano pur nella canicola milanese. La torre di trasmissione di segnale telefonico è sbucata improvvisa in uno spazio a fianco del civico 28 di Via Quarto Cagnino. Un bella e nuova palazzina che ospita varie famiglie di varia età. Famiglie che, ovviamente, hanno pensato di comperare il loro appartamento in una zona tranquilla dove tutto si sarebbero aspettati tranne che vedere spuntare questa torre di diametro ed altezza non indifferenti. Una torre che fa il paio con un'altra, identica, a circa 50 metri di distanza. 

All’ovvia preoccupazione dei residenti, anche delle residenze vicine, si è cercato di avere informazioni dallo Sportello Unico per l’Edilizia che ha autorizzato la messa in opera del manufatto circa la correttezza dell’operazione. Secondo quanto indicato dall’ARPA, le immissioni di frequenze telefoniche sarebbero nella norma mentre, dalla documentazione della pratica, sarebbe indicato che la nuova antenna sostituirebbe la vecchia che dovrebbe essere smantellata anche se, al momento, non si vedono segni di imminente rimozione.

Non dubitiamo che le frequenze siano in linea con le norme di legge, come indicato da ARPA, ma si rimane alquanto interdetti a vedere una palo in acciaio piantato davanti al balcone di casa dei residenti del civico 28. Alle ovvie preoccupazioni dei residenti per la salute, si aggiunge anche la preoccupazione nell’immaginare quanto il valore del proprio appartamento potrebbe essere svalutato nel caso di vendita in quanto, oggettivamente, la vista non è delle più auspicabili. Attendiamo la risposta dello Sportello Unico, a cui è stata trasmessa un’interrogazione sul tema, per capire se esistono soluzioni a questa più che “antipatica” situazione che vede contrapposti sia il diritto commerciale che quello della tranquillità dei residenti.

Via Saint Bon

Qualche settimana fa tutti coloro che al mattino parcheggiavano abitualmente (o occasionalmente per le visite al Centro Diagnostico) sul lato a fianco dell’Ospedale Militare (oggi adibito a varie altre attività sempre legate al mondo militare) ha trovato un brutta sorpresa. Una serie di cartelli di divieto di sosta, rimovibili, posti su tutto il percorso che dall’incrocio di Via Zurigo porta fino alla via delle Forze Armate. La prima ipotesi è stata che si trattasse dell’inizio dei lavori per la messa in opera di una pista ciclabile che si collegasse a quella presente, appunto, in Via delle Forze Armate. Abbiamo quindi chiesto lumi in merito e, dopo aver visto che i cartelli di divieto di sosta erano stati fissati con regolare palina, è arrivata l’agognata risposta: il divieto di sosta è stato messo in opera per espressa richiesta del Ministero delle Difesa che, all’interno dell’area ex Ospedaliera ha un suo sito evidentemente di particolare interesse di natura militare. In tali casi, nulla da eccepire in quanto le priorità militari e di sicurezza, in genere, prevalgono su ogni altra considerazione di natura “civile". 
Resta però aperto il problema del parcheggio di coloro che, in precedenza, utilizzavano lo spazio oggi precluso per il parcheggio delle auto anche in funzione dell’utilizzo della metropolitana 1 alla stazione di Inganni. Oggi, per poter parcheggiare, è necessario “indovinare” il giusto orario altrimenti il rischio è di dover percorre molta strada prima di trovare l’adeguato spazio di parcheggio inquinando, quindi, l’ambiente circostante… 


Piazza Selinunte 

E’ da qualche settimana che in Piazza Selinunte il calcio è diventato uno sport molto praticato. E questo ci fa piacere perché lì vi è presente un pregiato campetto di calcio a 5 che impegna tanti ragazzi nel corso della giornata. E questo non è certamente un problema, bensì una risorsa educativa ed uno “sfogo” fisico. Il problema è che alcuni “calciatori” hanno scambiato il giorno per la notte ed hanno preso l’abitudine di giocare a calcio “in notturna”. Magari alle nove di sera…? Neanche per sogno. Le partite si svolgono intorno a mezzanotte e proseguono, con le naturali imprecazioni, gli incitamenti e quant’altro accade dentro e fuori da un campetto di calcio, per due o tre ore rovinando il sonno e la salute nervosa dei residenti che, nel quartiere di San Siro, come noto, o sono molto giovani oppure molto anziani. 

La questione è stata segnalata a chi ha competenza e responsabilità in termini di ordine pubblico ed alcuni interventi di verifica e di controllo sul campo sono stati eseguiti ma, probabilmente, non bastano. E’ opportuno essere costantemente in azione, anche con presidi fissi nelle ore più “calde” al fine di scoraggiare queste attività che danneggiano la quiete pubblica, la tranquillità dei residenti, il quartiere e la città tutta. Ci rendiamo ben conto che le forze dell’ordine, anche a causa di EXPO 2015, sono molto sotto pressione e gli organici, probabilmente, non sono nelle quantità necessarie per una città come Milano che, negli ultimi anni, ha visto incrementare, anche grazie alla stessa EXPO fiere ed eventi, la necessità di controlli, però come sempre, la prevenzione e la repressione vanno a braccetto e maggiore è la prima, minore sarà la seconda…anche in termini di economicità…


Via Mengoni

Il nuovo quartiere di Via Mengoni ha festeggiato la sua apertura il 26 settembre. Un bell’ambito residenziale che nasce dal vecchio progetto urbanistico denominato P.I.I. Parri-Fontanili che, tra le altre, ha portato nella proprietà del Comune di Milano un grande parco costruito, modellato ed attrezzato dall’operatore che lo ha costruito. La parte completamente approntata è posta alla destra della Via Parri, utilizzando il senso di marcia verso la tangenziale, mentre la seconda parte, posta a sinistra, è in via di ultimazione. Residenze nuove nelle quali si sono trasferiti molti residenti dei quartieri limitrofi (Cividale del Friuli, Valsesia etc.). Nei giorni precedenti la festa di apertura, vi sono stati un po’ di questioni da sistemare quali, ad esempio, l’energizzazione del parco da parte di A2A al posto dell’operatore dell’opera che, nei mesi precedenti, ha provveduto con la corrente di cantiere. 

Oltre a ciò vi sono state delle “incomprensioni” con AMSA rispetto alla dotazione dei bidoni per i rifiuti ed con il conferimento, anomalo, degli stessi, da parte dei residenti. Con il buon senso, comunque, le preoccupazioni sono rientrate e le aziende preposte hanno operato per meglio “servire” gli utenti. A breve, inoltre, verrà autorizzato il passaggio sul ponte ciclopedonale, voluto a suo tempo anche da chi scrive affinchè i due nuovi quartieri non fossero separati né tra loro né da altre funzioni. Al momento chi lo attraversa lo fa a suo rischio e pericolo ed in caso di incidenti non è coperto da nessuna indennità assicurativa. Altro passo importante sarà quello di mettere a disposizione il trasporto pubblico locale che colleghi i due quartieri e si diriga verso la M1 di Bisceglie. A breve anche tale questione, attualmente sotto verifica da parte del Settore Mobilità ed ATM, potrà essere risolta.

Bonifica capannoni Via delle Forze Armate 320 

La “querelle” è durata molto, forse troppo tempo, ma alla fine “l’operazione” è andata in porto. Circa tre anni fa alcuni inquilini del civico 316 hanno fatto presente le loro preoccupazioni nel vedere che il tetto dei capannoni sottostanti le loro finestre erano costituiti da Eternit. Ci si è subito attivati per comprendere quale fosse lo stato dell’arte del manufatto in questione facendo intervenire i preposti uffici comunali ed ASL al fine di monitorare la tipologia del materiale presente. Dopo avere eseguito i necessari esami e verifiche di legge è stato indicato alle proprietà interessate di intervenire quanto prima per le necessarie attività di messa in sicurezza e rimozione. Dopo ulteriori sollecitazioni ad intervenire finalmente i lavori sono iniziati rincuorando i residenti preoccupati dalla presenza dell’eternit che, come noto, non è più utilizzabile da almeno vent’anni in quanto, al suo interno incamera componenti di amianto. E’ opportuno segnalare che quando le porzioni di eternit sono integre e non sbrecciate, bucate, rotte e quant’altri danni, il pericolo è di basso livello ma, in ogni caso, la legge impone, comunque, la rimozione dell’eternit in ogni ambito in cui questo materiale, un tempo utilizzato in maniera intensiva, è presente. Alla fine si è arrivati al risultato voluto e dovuto anche se, per varie ragioni, i tempi per giungere all’obbiettivo sono stati oggettivamente troppi lunghi, mettendo i residenti nelle condizioni di dover pensare che, alla fine, non si sarebbe riusciti ad ottenere quanto doveroso. Ma, alla fine, il risultato positivo è arrivato… 

Protocollo Silla 2 

Chi si ricorda che il termovalorizzatore di AMSA, sito in Via Silla, è soggetto ad un protocollo di intesa tra vari soggetti che sono incaricati della verifica delle bontà delle attività di funzionamento e di monitoraggio delle emissioni. Tale protocollo, sottoscritto da Regione Lombardia, la Provincia di Milano, i Comuni di Milano, Settimo Milanese, Cornaredo, Rho, Pero ed AMSA, è scaduto nel Giugno scorso e necessita d’essere rinnovato valutando se sia opportuno apportarvi eventuali modifiche alla luce del periodo degli anni di funzionamento nel frattempo avvenuti. Oltre a questo documento ad Ottobre scadrà un altro importante documento denominato AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) che definisce tutti i parametri per il buon funzionamento dell’impianto e le varie attività per il monitoraggio delle emissioni. Nel protocollo è importante ricordare l’importanza della trasparenza dei dati e la corretta comunicazione degli stessi sia agli Enti preposti che alla cittadinanza tutta. Inoltre, ogni sei mesi, viene resa nota la provenienza degli stessi affinchè si evitino, anche, false informazioni rispetto a provenienze di rifiuti da siti magari non graditi….Il Comune di Milano è stato sollecitato ad urgenziare le attività di rinnovamento del Protocollo di Intesa affinchè tutte le parti in causa possano intervenire, con le opportune osservazioni, per il miglioramento di questo importante strumento di partecipazione e controllo a supporto del buon funzionamento dell’impianto. 

Via Quarti: alla ricerca di un punto di equilibrio. 

Come noto da molti anni la Via Quarti racchiude molte delle contraddizioni che la nostra città vive e che, con grande attenzione ma anche molte difficoltà, cerca di superare. ALER, proprietaria delle palazzine del quartiere non è mai riuscita a dare un senso compiuto a questo grande ambito residenziale posto, tra l’altro, in una posizione eccellente, lontana dal traffico e vicina alla cava OngariCerutti, oggi in fase di sistemazione che, una volta accessibile in maniera completa, sarà un grande polmone verde per il quartiere. Problemi di cattiva o mancante manutenzione, appartamenti occupati abusivamente (circa 125 su 405), appartamenti vuoti con la lastra di metallo a difenderne l’accesso, automobili o moto che vengono incendiate ed altre che rubate, o dismesse, sono abbandonate nel parcheggio oppure per strada e devono essere rimosse. Sono tanti gli interventi per ridare vita a questo quartiere che conta anche molti morosi tra i quali molti incolpevoli a causa di disavventure lavorative o per malattie. 

Al Sindaco ed al Prefetto è stato chiesto di intervenire affinchè ALER si impegni a sanare quanto, da troppo tempo, impedisce una naturale e tranquilla convivenza rendendo il quartiere un luogo di incontro e relazione anziché di diffidenza e di “paura”. E’ necessario intervenire contro chi scarica macerie sotto i palazzi anziché andare in discarica a conferirle. Si deve intervenire per sanare le problematiche inerenti la scarsa illuminazione esterna, la gestione del verde, il decoro degli androni delle scale, l’illuminazione delle scale a volte mancante per settimane come avvenuto al civico 40. Si deve intervenire per mantenere in sicurezza i residenti, in particolare gli anziani che, sempre di più, escono lo stretto indispensabile precludendosi ogni possibilità di vita sociale. E’ necessario intensificare le attività di socialità dando forza ai progetti locale come quello che ha visto la presenza di “Comunità Progetto” e che vede la presenza costante della realtà dello “Stanzino”, emanazione sul territorio della cooperativa “Farsi Prossimo” così come quella della Parrocchia di Sant’Anselmo e del Centro Vincenziano che opera in maniera costante e determinante a supporto delle famiglie bisogne d’aiuto. Via Quarti ha poi necessità di trovare uno sbocco che renda possibile la viabilità verso la Via Capri, uscendo, così, dalla logica della strada senza uscita e rendendo più “visibile” questo ambito al resto del quartiere. 

Il Sindaco ed il prefetto, nella loro visita di inizio luglio sono stati edotti sulla situazione del quartiere e sulle sue necessità ed è stato consegnato loro un promemoria di interventi urgenti e necessari per rendere più adeguato e vivibile il quartiere con la partecipazione, imprescindibile, del padrone di casa, ALER che, come purtroppo noto da molto tempo, vive una situazione di grande difficoltà finanziaria che si ripercuote sulla gestione delle residenze pubbliche. Ma questo non deve esimere chi ne ha responsabilità di operare per ridurre quanto più possibile il gap tra quanto oggi si vive in quel quartiere ed i legittimi bisogni dei suoi abitanti. 

Via Don Gervasini: delibera n°1433

Nello scorso numero del mensile abbiamo informato in merito all’avvenuto sgombero del locale di proprietà comunale di Via Don Gervasini che era stato occupato per qualche mese da un gruppo di ragazzi che aveva costituito al suo interno un cosiddetto “spazio di socialità” con iniziative di varia natura fruibili da chiunque volesse parteciparvi. Lo sgombero, come detto, è avvenuto senza problemi e senza incidenti, grazie al buon senso di tutte le parti in causa. Lo spazio in questione, sfitto da molti anni, era stato assegnato dal Comune ad attività legate alla disabilità ed a tale fruizione si immaginava potesse essere destinato nel futuro bando di assegnazione. Invece, con la Delibera di Giunta n° 1433 con la quale si danno gli indirizzi per il futuro bando di assegnazione (non solo per i locali di Via Don Gervasini ma anche per altri locali comunali presenti in città), è emerso che lo spazio in questione è stato definito assegnabile per “sole” attività sociali non contemplando assolutamente nessuna fruizione per la disabilità. Questa “novità” lascia francamente l’amaro in bocca in quanto il quartiere ha, sul tema della disabilità, bisogni molto forti ed insopprimibili che necessitano urgenti interventi nella direzione dell’accoglienza. Il lavoro che svolge il Centro Diurno del Comune, in Via Noale, Quello dell’Associazione Il Gabbiano-Noi come gli altri, in Via Ceriani e, per ultimo, anche quello dell’Associazione Il Balzo, sempre in Via Ceriani, sono importanti e lodevoli ma ancora insufficienti per dare la giusta risposta ai bisogni dei portatori di disabilità così come alle loro famiglie. Senza nulla togliere alle esigenze di tutti coloro che risponderanno al futuro bando, resta inspiegabile questo cambio di visione circa i bisogni del quartiere. Non vorremmo che le ragioni di questo cambiamento fossero altre, oggi non comprensibili ma, magari, chiare dopo l’apertura delle proposte per lo spazio in questione…


Piazza D’armi

La “maestosa” Piazza d’Armi”, almeno per la sua ampiezza, è da tempo sotto la lente di ingrandimento da parte di molti soggetti per valutarne come trasformarla in futuro. L’area è ancora di proprietà del Demanio Militare ed il PGT ne ha connotato la possibilità di trasformazione mantenendone un’ampia percentuale a verde pubblico. Varie sono state le vicissitudini che hanno caratterizzato l’area in questi ultimi anni, dall’incendio dell’Agosto del 2012, con rischi anche per i cavalli delle adiacenti scuderie, alla presenza di un centinaio di abusivi dell’est presenti nell’area di Via Domokos e sgomberati dopo varie sollecitazioni a chi di competenza, dalla Questura al Comando di Corpo D’Armata dell’Esercito competente su Milano, al ritrovamento, nell’area utilizzata per il polo, di componenti inquinanti su cui si stanno eseguenti le relative caratterizzazioni in attesa della successiva bonifica. L’area in questione è stata, in precedenza, immaginata per il nuovo stadio del Milan prima che si ventilasse l’ipotesi, poi abortita dal Milan, di localizzare il nuovo stadio nell’area del Portello occupata dalla vecchia Fiera. Oltre a tale ipotesi si era ventilata l’idea di utilizzare l’area per la nuova città della salute che, invece, è in fase di avanzamento nel Comune di Sesto San Giovanni cosa che lascia perplessi visto che gli Ospedali interessati sono entrambi di Milano. 

Ma evidentemente gli interessi sono sempre più forti della logica e dei bisogni dei malati e del personale ospedaliero…Al momento, pertanto, tutto è fermo in attesa dei risultati delle caratterizzazioni del terreno e della necessaria bonifica delle aree inquinate. A questo proposito sarebbe interessante avere chiaro il concetto di custodia militare visto che è possibile inquinare un terreno sotto tutela militare, armata, come dicono i tanti cartelli presenti nell’area. Pensando, comunque, al futuro utilizzo dell’area in questione, viene difficile immaginare un’ulteriore uso di natura residenziale visto che nella zona, con l’intervento Del P.I.I. Parri-Forlanini si è costituito un importante nucleo di nuova urbanizzazione così come avvenuto nell’area di Via Caldera e, come si presume avverrà nell’area di Via Calchi Taeggi dove i lavori vennero bloccati dalla magistratura che, ancora oggi, non ha terminato il suo giudizio dopo due sentenza che hanno sancito il non luogo a procedere verso gli accusati “per non avere commesso il fatto”. 

Lettere del Comune/MM agli inquilini delle case di proprietà comunale

La riorganizzazione della gestione delle case di Edilizia Residenziale Pubblica di proprietà comunale, la cui gestione è ora di competenza della Metropolitana Milanese, società al 100% di proprietà comunale, sta rendendo evidente che una dei punti critici della precedente gestione di ALER era la non completa conoscenza degli inquilini residenti tanto che, in molti casi, si sono “scoperti” inquilini sconosciuti in precedenza oppure vi erano appartamenti che non combaciavano con i suoi inquilini. Insomma, una situazione che andava presa di petto per ricostruire un’attendibile anagrafe degli inquilini, anche e non solo, per avere contezza dei propri amministrati e del loro rapporto con il proprietario, pubblico, del bene. Per questa ragione agli inquilini è stata recapitata una lettera per un appuntamento chiarificatore presso le sedi periferiche di MM. Insieme a queste lettere, però, sono nuovamente giunte a molti inquilini delle comunicazioni con le quali li si invita a dimostrare di avere pagato correttamente il canone e/o gli oneri accessori a partire dal 2010 (qualcuno ha ricevuto lettere in cui si indicherebbero periodi anche più lontani nel tempo). Ovviamente l’Amministrazione Comunale, per mezzo di MM, agisce correttamente al fine di evitare problemi con la Corte dei Conti nel caso questi arretrati non venissero richiesti.

Nel contempo, però, è bene ricordare che tali lettere sono state trasmesse regolarmente nel corso degli ultimi anni e che molto spesso, nonostante i chiarimenti portati alla visione dei richiedenti, gli inquilini si sono ritrovati a dovere spiegare, per l’ennesima volta, la propria posizione con immaginabile disagio soprattutto da parte delle persone più anziane o sole che rimangono turbate da queste richieste. Ci auguriamo che questa sia la volta decisiva per mettere ordine in anni in cui il disordine ha, invece, regnato nella conduzione delle residenza di proprietà comunale e che gli inquilini possano finalmente chiudere ogni pendenza (qualora presente) con l’amministrazione comunale. Altro discorso, invece, sarà fatto nei confronti dei “morosi di professione” e di coloro che l’appartamento lo occupano senza averne titolo. Un problema, questo, che è presente in tutta la città e che rende problematico, per coloro che sono da anni in graduatoria, avere ciò che gli spetta per diritto: la dignità di una casa…

Via Ceriani: “monnezza continua”

Dopo la sistemazione della pavimentazione abbiamo più volte sollecitato l’amministrazione comunale affinchè provveda a porre il divieto di accesso ai mezzi pesanti a partire dall’incrocio con Via Rismondo per evitare di trovarsi camion, pullman e quant’altro in Via Ceriani e Due Giugno con immaginabili problemi alla viabilità e, soprattutto, alla salute della pavimentazione del borgo. Oltre a ciò è stato richiesto di intervenire affinchè si ponga fine allo “scempio” dell’immondizia e masserizie varie che vengono abbandonate, sempre in Via Ceriani, proprio ai piedi delle prime ceramiche apposte dal nostro mensile e “miccia” di partenza del progetto ceramiche nel borgo vecchio di Baggio. Oltre a “sfigurare” queste ceramiche la posa del materiale di risulta danneggia anche la piccola stele turistica messa in opera per Expo. Riteniamo che questa situazione debba essere sanata e sanzionata in quanto la spazzatura, come noto a tutti, va posta negli appositi bidoni mentre il materiale “diverso” va portato diligentemente in discarica e, salvo ingombranti eccezionali e/o particolari, è possibile interpellare AMSA che, indicando l’ora ed il luogo del deposito, provvede al ritiro del materiale evitando lo spettacolo, pietoso, che si è costretti ad osservare proprio a ridosso della chiesa vecchia. 

Importante sgombero di rom a Muggiano

“Il lavoro” è stato fatto con metodo, pazienza e capacità di analisi delle dinamiche che insistevano intorno ad un grosso insediamento di rom (circa 100 persone>), fondamentalmente di origine bosniaca e rumena, che da tempo si erano insediata in una vasta area di Muggiano. Una porzione di questa area è di proprietà di due coniugi italiana mentre un'altra è di proprietà di cittadini italiani. Dopo un lavoro di “intelligence” anche di natura fotografica, le autorità competente hanno ricevuto una sollecitazione ad intervenire, con le opportune maniere anche per salvaguardare i minori che, certamente, nell’ambito interessato, non lo erano dal punto di vista socio sanitario. I terreni sgomberati erano completamente invasi da montagne (nel vero senso del termine) di rifiuti di tutti i generi, auto bruciate, copertoni, plastica di cavi elettrici bruciate, elettrodomestici, mezzi meccanici vari. Insomma, un campionario esplosivo di rifiuti che oltre agli odori molesti, propagava il timore di incendi e di malattie, vista anche la presenza di grossi topi che si aggiravano all’intorno. Alcuni degli sgomberati hanno accettato di essere ospitati nel centro di accoglienza di Via Lombroso ed altri sono stati ospitati nel centro per senza fissa dimora in Stazione Centrale. L’area sgomberata, che sarà bonificata dal Comune (i cui costi saranno addebitati ai proprietari) e messa in sicurezza per evitare ulteriori occupazioni, è in pieno Parco Agricolo Sud Milano e circondata da campi ricchi di coltivazioni agricole e, pertanto, necessitanti della massima attenzione dal punto di vista ambientale. L’operazione eseguita a Muggiano ricalca quella eseguita due anni fa in via Selvanesco ed in Via San Dionigi, dove vennero sgomberate persone delle stesse etnie di Muggiano ed il territorio è stato bonificato, messo in sicurezza e recuperato alla corretta fruizione e per la sua salvaguardia. 















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