lunedì 30 maggio 2016

Una serata straordinaria a Spazio teatro 89

Venerdì scorso a Spazio Teatro 89, importante luogo della cultura milanese, come ben noto a tutti gli abitanti della zona 7, ha ospitato la mia serata elettorale che, come cinque anni fa, ha visto la presenza di molti amici musicisti che hanno voluto farmi un grande regalo intervenendo in maniera gratuita a questa iniziativa. dalle ore 21.00 si sono succeduti sul palco, presentati dalle amiche Letizia ed Anna, artisti molto diversi tra loro per storia musicale e per età, per carriera e per repertorio, ma tutti, proprio tutti, hanno suonato e cantato in maniera impeccabile e naturale come l'ambito famigliare indicava e suggeriva. Federico Ugliano, direttore del teatro ha fatto gli oneri di casa ricordando l'importanza del lavoro di questo luogo così bello ed accogliente.  

Davanti a circa 300 spettatori/amici, Carlo Fava ha iniziato le danze con un set gagliardo e ricco di sfumature. Con la voce, il pianoforte e brani intensi e fulminanti, Fava ha acceso il pubblico che lo ha salutato con applausi sinceri e prolungati. Poi è stata la volta di Gaetano Liguori che, purtroppo, era assente per precedenti impegni di cui non si ricordava. Ha però mandato un video con un saluto caloroso e si è potuta apprezzare, pur da un semplice passaggio musicale, la bravura di questo "monumento" del jazz italiano. 

SimonLuca, accompagnato da Marco Leo alla chitarra, ha proposto due splendide ed inedite versioni di The house of the rising sun e Honky tonk woman che hanno letteralmente ipnotizzato il pubblico. Suoni felpati, voce suadente, ricordi di gioventù sono stati la cifra dell'intervento del bravo artista milanese, sulle scene dal 1967. Poi è stata la volta di Paola Odorico che, accompagnata dal fido Carlo Marinoni, ha "sparato" sul pubblico tre versioni favolose di Me and Bobby Mc Gee (Janis Joplin), Susanne (Leonard Cohen), Je ne regret rien (Edith Piaf) che hanno fatto esplodere di meraviglia il teatro. 

Dopo tanta bellezza il sottoscritto ha raccontato del lavoro svolto in questi cinque anni e del perchè mi ricandido. Poca "roba" perchè, direttamente dalla festa UEFA per la Champions, è arrivato il Sindaco, Giuliano Pisapia, accompagnato dalla moglie Cinzia. Un regalo che mi ha colmato di gioia e, pur sapendo che sarebbe arrivato, mi ha colpito profondamente. Il Sindaco ha voluto ricordare il lavoro fatto in questi anni, della difficoltà nel guidare una città, soprattutto quando impegnata per Expo ma, anche, ha ricordato che Milano è oggi ai primi posti delle classifiche mondiali per il suo appeal in svariati settore. Come si dice oggi, Milano "fa tendenza", è una città "cool" e la prossima amministrazione dovrà lavorare per mantenerne alto il nome nel mondo. Un intervento molto pregnante, il suo, che ha reso ancora più triste il suo commiato alla città e nel pubblico era palpabile l'affetto nei suoi confronti...

Prima di dare voce e musica a Eugenio Finardi, Paola si è esibita in un blues potente e trascinante che ha iniziato a scaldare subito Finardi che ha proposto Le ragazze di Osaka, La canzone dell'acqua e Non diventare grande mai. Prima delle canzoni tre monologhi, sentiti, personali, e profondi, sulla città, sulla politica, sul tempo che passa, sulla bellezza della nostra città, su vicende personali. Anche da parte sua una grande lezione di stile e di passione. Dopo il cantore milanese per eccellenza sul palco è arrivato Massimo Priviero, che con la parola rock va a nozze. Da parte sua un set di tre brani vibranti (Fragole a Milano su tutte), potenti, dirompenti che hanno schiodato ogni possibile aplomb da parte del pubblico presente che ha fortemente apprezzato la sua performance.   

Per ultimo Michele Gazich, con Marco Lamberti alla chitarra, che con il suo violino e le sue liriche soffuse e taglienti, ha fatto ammutolire i presenti facendo comprendere la tipologia del suo lavoro, la potenza segreta delle liriche proposte, l'incantesimo delle note lanciate verso il pubblico. Il finale è stata naturalmente una jam session con il brano We shall overcome che suggellato una serata davvero unica, indimenticabile, prodigiosa per la qualità delle proposte e per lo stile con cui si è manifestata. Un grazie profondo a tutti coloro che hanno contribuito a renderla così bella. Nel ricordo di Marina Odorico e Claudio Acerbi, fondatore del teatro, ed alla memoria di Giovanni Falcone, sua moglie e gli uomini della sua scorta uccisi il 23 maggio a Capaci.         
     











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