La M5, come noto, è una società
di scopo che è stata costituita in Project Financing per costruire e gestire,
per 25 anni, la linea 5 della metropolitana milanese. La società è costituita
da vari soggetti uno dei quali, Astaldi, società che ha costruito le opere
civili, ha deciso di vendere una sua quota (del 37%). Tale vendita, del valore
di circa 65 milioni di euro, è stata trattata con Ferrovie delle Stato. IL
Comune di Milano, tramite ATM, possiede la facoltà di prelazione di azioni vendute
dai soci della società. Il quesito che ci si è posti è di capire se ATM potesse
utilizzare al meglio il suo diritto di prelazione. In un certo senso, si, perché
nulla lo impediva. In altro senso no, perché si sarebbero incontrate alcune difficoltà.
La prima è che ATM non deve gestire “la finanza” ma deve operare per il
migliore servizio del trasporto pubblico locale. La seconda è che il contratto
di Project Financing non consente ad ATM, società pubblica, di avere più del
50% del capitale sociale (ora ne ha il 20%). La terza ragione è che ATM, una
volta acquisita la quota di Astaldi avrebbe dovuto venderla, tramite bando
pubblico, e gli interessati erano, al momento, due: FS ed il Fondo F2i.
ovviamente nel tempo che sarebbe intercorso tra l’acquisto e la vendita il
debito di 500 milioni, ad oggi in vita, sarebbe stato, quota parte, in carico a
ATM. Per ultimo non è difficile immaginare che FS, interessatissima a quelle
azioni, avrebbe potuto mettere i bastoni tra le ruote del Comune (e della
Regione) sulla partita degli scali ferroviari.
Certamente questa situazione
apre scenari inediti sul tema del trasporto pubblico locale, laddove FS sarebbe
interessata alla fusione tra TreNord e ATM oltre che tentare, probabilmente, di
partecipare al bando pubblico per la gestione della rete di trasporto locale e
metropolitano. Fantascienza: non lo sappiamo e saranno gli eventi a dimostralo
(o meno). Ad ora rimane il fatto che la maggioranza del Consiglio Comunale ha
deciso di non dare il consenso alla prelazione delle azioni Astaldi ad ATM e di
lasciare alla libera trattativa la gestione di queste azioni. Il tempo dirà chi
aveva ragione.
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