Situazione ex scuola di via Cabella
Nelle
scorse settimane si sono avute informazioni e riscontri circa la presenza di
persone presumibilmente senza fissa dimora all’interno della ex scuola di Via
Cabella. Questo edificio è abbandonato da oltre dieci anni e la Giunta Moratti
lo inserì in uno dei due fondi immobiliari con i quali si dispose la messa in
vendita di molti immobili e terreni di proprietà comunale. Dopo verifica con
gli organi competenti il gestore del fondo immobiliare, Paribas, ha messo in
campo un presidio diretto dell’area con la polizia al fine di monitorare eventuali
tentativi di occupazione abusive intervenendo di conseguenza. Ad oggi non si
sono abbandonate le ipotesi e speranze di vendita dell’area ma, comunque, si è
definito che, qualora in tempi brevi non si dovessero manifestare oggettive e
concrete possibili opzioni di vendita, il gestore dei fondi immobiliari procederà
alla demolizione dell’immobile.
Più volte chi scrive ha sensibilizzato
l’amministrazione comunale affinchè si provvedesse sia ad un controllo più
stretto sulla presenza di estranei all’interno dell’edificio che a sollecitare
Paribas nella positiva conclusione della gestione del bene nel senso da tutti
atteso. E’ chiaro che il possibile intervento di smantellamento da parte di
Paribas sarebbe un importante segnale
per il quartiere che vedrebbe “liberato” uno spazio che, anche per il rischio
di incendio, doloso o meno che sia, rimane come un vulnus di pericolo essendo
al centro di un ambito residenziale molto popolato e con a fianco un asilo
comunale.
Il depuratore, inutilizzato, di Figino va rimosso rapidamente
Nel
territorio di Figino vi sono varie situazioni di disagio dal punto di visto
della sicurezza, in particolare della prostituzione sull’asse di via Silla laddove
esiste, da tanti, troppi, anni, “un commercio” che lascia sempre “disturbati”
quando, in particolare nelle ore serali e notturne, ci si ritrova a passare per
tale via per dirigersi verso via Novara. Tale situazione è stata più volte
segnalata alle Forze dell’Ordine che intervengono con allontanamenti, denunce,
fogli di via ma, purtroppo, la domanda è sempre alta e, quindi, per una legge,
è triste dirlo, di mercato, il problema sembra inarrestabile.
Al fine di
ridurre, comunque, la presenza di queste persone che, certamente, non portano
decoro al quartiere di Figino, è stato chiesto, da oltre un anno, di
intervenire per lo smantellamento del vecchio depuratore di Figino, di
proprietà comunale, laddove, secondo varie evidenze, avverrebbero attività di prostituzione
con la “protezione” delle strutture ancora presenti. Si è recentemente,
pertanto, sollecitato l’assessorato competente, ad intervenire per la rapida
rimozione del vecchio ed inutilizzato impianto di depurazione.
La Metropolitana prosegue verso Baggio
Ormai
da qualche anno chi scrive informa e segnala sul progetto di prolungamento
della linea metropolitana M1 che dal capolinea di Bisceglie si “inoltri” verso
il quartiere di Baggio. Questo progetto è stato posto in preminenza ed in
priorità nello sviluppo della rete metropolitana della città sia per servire un
quartiere popolare e popolato come quello di Baggio sia, sviluppando il
trasporto pubblico locale, un pensiero di natura ambientale al fine di ridurre
sempre più l’utilizzo delle autovetture riducendo, così, l’inquinamento
dell’aria. Come in altre occasioni reso noto, con l’inserimento nel pacchetto
dei fondi chiamato “Patto per Milano” dei necessari fondi (8 milioni di euro)
per sviluppare il progetto della fattibilità di questo proseguimento del
percorso. Elemento, quello del progetto, fondamentale per ottenere i successivi
fondi necessari per lo sviluppo dell’attività operativa del proseguimento della
linea.
Tale percorso è, indicativamente, pensato con tre fermate: la prima
attestata sull’asse della via Parri per servire i nuovi quartieri di via Prato
e Via Mengoni, così come la via Valsesia. La seconda fermata potrebbe
attestarsi nei pressi dell’Ufficio Postale di via Gozzoli. La terza fermata
andrebbe a concludere il percorso al confine tra il quartiere degli Olmi e
Muggiano. Quelle indicate sono delle possibilità che verranno, confermate, o
modificate, in funzione delle prospezioni geologiche così come delle
interferenze date dalle abitazioni e/o da qualunque altro elemento di disturbo
nel percorso. Nell’ambito di questo intervento si andrà a verificare la
possibilità di attestare sia un parcheggio di prossimità nei pressi del nuovo
capolinea così come la messa in opera di una pista ciclopedonale che possa
condurre da Baggio verso Muggiano e viceversa al fine, anche con lo sviluppo
del servizio BikeMi, di rendere possibile il raggiungimento delle fermate con
il mezzo mobile ad oggi meno inquinante conosciuto. Questo intervento di
sviluppo del percorso della linea M1 verso il quartiere di Baggio è un
obbiettivo importante per lo sviluppo del trasporto pubblico locale e renderà
ai cittadini di Baggio, e non solo, un servizio davvero fondamentale per lo
spostamento all’interno della città ed aiuterà anche i più “reprobi” ad
abbandonare l’uso dell’auto pubblica per utilizzare il mezzo pubblico.
Continueremo a lavorare (ed informare) al fine di raggiungere questo obbiettivo
atteso da tanti anni dal quartiere di Baggio e dall’Ovest milanese.
Opere di trasformazione della Biblioteca di Baggio
La
Biblioteca di Baggio, come noto, sarà ampliata. Un progetto, in tal senso, è
stato predisposto ed anche l’importo stimato per l’esecuzione delle opere.
Nelle scorse settimane il bando pubblico per l’attribuzione dell’appalto,
inviato a circa 30 operatori, non ha ricevuto nessuna offerta. Fatto questo
molto strano vista la “fame” di lavoro che, da anni, attraversa il mondo
dell’edilizia. Passato il primo momento di “stupore”, pertanto, il settore
competente delle opere pubbliche provvederà ad un nuovo bando, allargato ancor
di più ad altri operatori edili, al fine di poter ricevere le necessarie
offerte e procedere con l’assegnazione dell’appalto per la trasformazione della
biblioteca di Baggio.
Se l’appalto riceverà riscontro e potrà essere assegnato
e presumibile che le attività possano iniziare nella seconda metà dell’anno con
termine per l’inizio del 2019. Ci auguriamo che il percorso iniziato non si
interrompa al fine di rendere possibile il compimento di questo progetto che
andrà a beneficio del quartiere di Baggio. Una volta concluso l’intervento di
ampliamento sarà fondamentale che, da parte dei fruitori abituali ed anche di
quelli occasionali della biblioteca, vi sia una partecipazione “forte e
costante” alle attività proposte all’interno della biblioteca così come una
sorta di sostegno alla sicurezza, all’interno ed all’esterno dell’edificio, in
quanto, come spesso è accaduto, vi sono state situazioni di “disagio e
pericolo” che, invece, la presenza di molti utenti e fruitori del servizio,
avrebbe potuto e potrà evitare.
Area di Piazza d’Armi e stadio Meazza
Nella
nostra zona sono venute a maturazione varie questioni di importanza vitale per
il futuro di grandi aree e, di conseguenza, di tutto ciò che vi si ritrova
attorno. Innanzitutto Piazza D’Armi, una grande area, ex militare, di circa 750
mila metri quadrati su cui la società Suning intenderebbe insediare, previo
acquisto di circa 400 mila metri quadrati, un centro sportivo che, in pratica,
diventi il nuova Pinetina a servizio dell’Inter F.C. con un centro medico,
albergo ed altre funzioni dedicate al calcio. L’area, come noto, è di proprietà
del Demanio Militare che utilizza la società Invimit sgr come vettore di
sviluppo immobiliare. All’interno di questa area sarà opportuno valutare il possibile
sviluppo immobiliare (sempre che qualche operatore, di questi tempi di vacche
magre dal punto di vista immobiliare decida di investire sull’area) per circa
140 mila metri quadrati. Unitamente a questa possibilità è bene ricordare che
nell’area vi è la presenza di un campo sportivo, gestito dal 1947 dalla
benemerita società Visconti, grazie al quale generazioni di ragazzi del
quartiere grazie allo sport “non sono usciti dai binari” della legalità.
Quindi, nel ragionamento complessivo, è importante e necessario ricordare che
questa realtà sportiva deve continuare ad essere presente in quell’area
continuando il suo lavoro sportivo ed educativo. Oltre a questi due ambiti è
bene ricordare che la presenza dei magazzini militari, posti tra via Della
Rovere e via Olivieri, ha portato all’occupazione di alcuni locali da parte di
persone di probabile etnia rom e di nord africani. Cosa più volte denunciata da
varie realtà istituzionali ed anche da chi scrive. Vari sgomberi sono stati
eseguiti e la proprietà è stata chiamata a lastrare e chiudere tutti i
possibili passaggi interni oltre che a presidiare gli edifici in maniera
costante ed efficace anche per evitare, nei casi peggiori, incendi dei locali
per usi impropri di fiamme liberi. Invmit sgr, pertanto, dovrà intervenire
quanto prima per eseguire quanto richiesto così che i residenti dell’area
circostante possano sentirsi più tranquilli. Unitamente a tale intervento alla
proprietà ed alle forze dell’ordine è stato chiesto di intervenire anche negli
orti abusivi presenti nell’area di via Domokos. Questi orti, varie volte
sgomberati da presenze abusive e, in talune occasioni, anche “pericolose”,
necessitano di una continua attività di monitoraggio e, possibilmente, di
bonifiche del terreno. Per ultimo è opportuna segnalare la querelle che
riguarda lo stadio Meazza e l’ippodromo del trotto. Su quest’ultimo, come noto,
non esiste un vincolo monumentale mentre questo è stato, giustamente, assegnato
alle scuderie di Via Rospigliosi. Su quest’area, oggi non più utilizzata per
l’attività sportiva, dovrà essere abbattuto ed al suo posto dovrà essere…
Ci
fermiamo qui in quanto le ipotesi di utilizzo sono varie, oltre a quelle
residenziale che SNAI, proprietaria dell’area, vorrebbe mettere in campo salvo
che, attualmente, vi è un fermo del progetto in quanto, mesi fa, la commissione
comunale del paesaggio ha “rimandato” il progetto chiedendo, riteniamo,
modifiche che lo possano rendere approvabile. Per quanto riguarda, intanto, lo
stadio, il Milan ha ritirato la sua partecipazione al Consorzio Milan-Inter che
gestisce lo stadio. L’Amministrazione Comunale ha chiesto, più volte, alle
società calcistiche di chiarire le proprie posizioni rispetto alla
continuazione dell’utilizzo dell’impianto sportivo (vincolato da una Convenzione
sottoscritta dai vari soggetti interessati fino al 2030) oppure avere contezza,
soprattutto da parte del Milan A.C. se intende costruire uno stadio proprio al
fine, anche, di capire dove questo impianto potrebbe essere inserito
all’interno dell’area cittadina. Al momento la situazione è fluida ma siamo
sicuri che, alla fine, il buonsenso prevarrà. Nel contempo, rimando nell’ambito
sportivo, chi scrive ha presentato in consiglio comunale una mozione per
intitolare una via, una piazza o un giardino al grande allenatore Nereo Rocco.
Questa mozione, approvata all’unanimità, era stata presentata già in zona 7 nel
2010, poi nel 2011 in Consiglio Comunale e nuovamente nel 2016. Dopo “soli” 8
anni, quindi la mozione ha visto la sua positiva conclusione. Un elemento di
contentezza ma, anche, di dispiacere in quanto insieme a questa mozione, era
stata presentata medesimo strumento istituzionale in favore del grande
“Mago” Helenio Herrera che, da
interista, ho sempre ammirato. La presentazione contemporanea era logica e
dovuta per onorare questi due giganti dello sport che tanto hanno dato alla
città. “Purtroppo” questa intitolazione è stata assegnata nello scorso autunno
dal Municipio 7, dimenticandosi dell’origine della richiesta ed inducendo i
tifosi del Milan a “protestare” contro la dimenticanza nei confronti del mitico
Paròn. Comunque ora il pareggio è stato raggiunto e quanto prima
l’intitolazione all’allenatore triestino verrà messa in opera. Ci si augura nei
pressi dello stadio.
“Spiazza”, una risorsa per Figino
“Spiazza” è un nome un po’
misterioso che da qualche tempo opera nel nuovo quartiere di Figino che fa
parte del progetto di housing sociale e che ha cambiato il volto del quartiere
anche se la distanza tra il vecchio ed il nuovo borgo ancora è percepita.
“Spiazza”, quindi, vuole essere una sorta di legame, collante, ponte tra il
borgo consolidato e quello in divenire. Fortemente voluto dalla Cooperativa
“Arimo”, che si occupa di vari interventi nel campo sociale, questo luogo è uno
spazio di cultura e di crescita, rivolto in particolare, ma non solo, ai
giovani; un luogo dalla vocazione sociale ma, anche, culturale. Lo spazio è
luminoso ed accogliente con tanti libri, nuovi, sugli scaffali, un picciolo
spazio bar e un palchetto dove è possibile suonare. E sabato 13 Gennaio, quasi
fosse una seconda inaugurazione, “Spiazza” ha visto la presenza dei Beatles con
la loro storia narrata attraverso la cronologia raccontata, l’ascolto di brani
tratti dal loro repertorio sia con supporti discografici che, dal vivo, grazie
alla The Insett bit band, un gruppo di amici con la passione dei Fab Four nel
sangue.
La storia del quartetto di
Liverpool, raccontata da chi scrive, si è sviluppata a partire dall’incontro
che avvenne tra John Lennon e Paul Mc Cartney il 6 Luglio del 1957 nel corso
della festa della parrocchia di Saint Peter, nel quartiere di Woolton per
arrivare all’epilogo del 10 Aprile del 1970 quando venne annunciato lo
scioglimento del gruppo. Tante presenze “agè” ma anche qualche giovane a
seguire il percorso della band musicale che ha cambiato i connotati alla musica
moderna rendendo possibile la trasformazione “dell’intrattenimento musicale” in
cultura popolare che, ad oggi, non conosce momenti di stanca. Se un gruppo come
i Beatles, scioltisi ben quarantotto anni fa, fanno ancora parlare di sé (ed
alla fine del 2016 Ron Howard ha presentato il documentario “Eight days a week”
riscuotendo un grande successo di critica e di pubblico) una ragione ci sarà.
La stessa che ha fatto sì che una cinquantina di persone rimanessero ad
ascoltare, per oltre due ore, storie e canzoni del più grande fenomeno musicale
ad oggi conosciuto. La funzione di “Spiazza”, insieme ad Enrico Grava che ha
organizzato l’evento, è stata efficace per fare comprendere che stare insieme
per una sera, creando relazioni, avendo la musica come medium, significa
riprendersi il proprio tempo e la voglia di rilassarsi ed assistere ad un
piccolo spettacolo all’interno del proprio quartiere. E dopo questa prima
esperienza, magari si replicherà proponendo altri artisti…
Rosario Pantaleo
Briciole
Sulla via delle Forze Armate,
all’altezza del supermercato Carrefour, sulla direzione di marci che porta in
città, sulla linea della fermata dell’autobus 67 vi è sempre la presenza di
automobili in sosta vietata. Lo stesso accade in via Mar Nero dove, proprio
sulla curva davanti alla chiesa, spesso sono parcheggiate auto sulle strisce pedonali
ed in curva. Questa situazione è molto pericolosa per i pedoni in quanto, al di
là del fatto che il divieto di sosta va rispettato, gli spazi in cui sono poste
le curve tolgono la visibilità alle auto ed il pericolo di incidenti con
investimenti di pedoni è sempre molto alto ed il buon senso vorrebbe che si
cercasse, sempre, di preservare la vita umana per non creare vittime e/o
rimanere con il senso di colpa sulla coscienza per avere causato danni alle
persone.
Un altro problema di natura
viabilistica lo si riscontra nel tratto di via Lucerna che si affaccia sulla
via delle Forze Armate. In questa via sono in molti a parcheggiare creando
problemi di accesso al quartiere di via Saint Bon ai mezzi di AMSA che faticano
ad entrare nel cortile per eseguire le attività di ritiro dei rifiuti. A breve
in questo tratto di strada verrà posta della segnaletica che richiamerà al
divieto di sosta. Tra l’altro questo quartiere sarà, a breve, interessato ad un
intervento di riqualificazione per l’importo complessivo di 4.400.000 euro (IVA
inclusa). Questo intervento, fortemente voluto dall’amministrazione comunale
andrà a riqualificare un quartiere di recente costruzione (circa trent’anni),
di proprietà del Comune, che necessita di interventi indifferibili per non fare
degradare gli immobili e di allontanamento di coloro che hanno occupato senza
alcun titolo gli alloggi e, di conseguenza, non pagando affitti ed oneri di
sorta. Una stortura, questa, che tra case del Comune e di ALER, colpisce circa
seimila appartamenti con gravi danni per il bene pubblico.
Un tema importante per la nostra
città, anche se potrebbe sembrare limitato ad un mondo particolare è quello del
Secondary Ticketing…che cosa nascondono queste parole…? Semplicemente quello
che può essere considerato il bagarinaggio elettronico. Funziona così: si cerca
di acquistare on line un biglietto per un concerto e non si riesce perché i
biglietti finiscono subito. Dopo qualche giorno i biglietti spuntano su varie
piattaforme in rete. Ovviamente a prezzi moltiplicati a volte in maniera
esagerata. La scusa di queste piattaforme è che qualche acquirente si “accorge”
di non poter andare a vedere il concerto (mesi prima…) e decide di venderlo. E’
inutile dire che questa condizione/azione è fortemente negativa e che la
Procura della Repubblica di Milano sta indagando per capire chi e che cosa ci
sia dietro questi comportamenti che, chiaramente, non sono al servizio del
pubblico degli appassionati di musica. Negli Stati Uniti, giusto per dire, il
Presidente Obama fece intervenire l’F.B.I. per indagare sull’origine del
problema (un software che “aspira” i biglietti eliminandoli dal pubblico
acquisto) e sulla destinazione dei soldi spesi dagli utenti (paradisi fiscali).
Ma cosa c’entra questo con Milano…? C’entra, perché molti spettacoli musicali
(e non solo) vengono proposti un spazi di proprietà del Comune (Stadio Meazza e
teatri) e quindi sarebbe opportuno che il Comune mettesse dei paletti molto
rigidi nei confronti di chi organizza spettacoli all’interno di spazi del Comune.
A questo proposito chi scrive ha provveduto a sensibilizzare l’amministrazione
comunale (per le vie scritte e con il deposito di una mozione ad hoc) a trovare
dei percorsi che vietino l’utilizzo degli spazi comunali a quegli organizzatori
che non sono in grado di controllare il corretto flusso e destinazione dei
biglietti. Questo è doveroso al fine di non essere “complici” di comportamenti
che, nel tempo, rischieranno di uccidere la musica. Una segnalazione
particolare, infine, va fatta per il lavoro svolto da Claudio Trotta, patron di
Barley Arts, che si è impegnato (unico in Italia) per fare emergere questo
problema con pubbliche e circostanziate denunce anche alla Magistratura. Gli
eventi sono in corso e vediamo che cosa accadrà…
Via Tofano, ci siamo…
Nell’ambito
della stesura del Piano Triennale delle Opere si è finalmente riusciti ad
inserire l’intervento di demolizione e ricostruzione della Torre C del
complesso residenziale di Via Tofano 5. Questo complesso è stato costruito nel
1986 ma le tre torri hanno da subito manifestato problemi di staticità ed i
successivi intervento di risanamento messi in campo non ha portato alla
soluzione di tutti i problemi emersi nel tempo. In particolare per quanto
riguarda la Torre C del complesso. I problemi emersi, in particolare,
riguardano la cattiva esecuzione degli interventi di costruzione e di montaggio
delle tamponature con particolare osservazione del fatto che i massetti di
interpiano erano/sono di spessore insufficiente per fare passare tutti i
necessari impianti al servizio delle residenze. Nonostante gli interventi messi
in campo, quindi, la situazione non è mutata in maniera importante e definitiva
e, pertanto, si è ritenuto opportuno prevedere un intervento di abbattimento e
ricostruzione della Torre in questione.
Nella ricostruzione si terrà conto,
ovviamente, delle migliori pratiche che sarà possibile mettere in campo per
costruire una Torre che, finalmente, non abbia più problemi di alcuna natura e
consenta ai suoi residenti di poter fruire delle abitazioni in piena sicurezza
e confort. Gli alloggi previsti, su un’altezza di dieci piani, saranno in
numero di 63 (inclusi quelli posti al piano terra). Al primo piano saranno
destinati gli alloggi per le persone con disabilità. Il palazzo sarà dotato di
due ascensori e lo stesso sarà privo di allacciamento alla rete gas in quanto
le cucine utilizzeranno il sistema di riscaldamento ad induzione. La produzione
dell’acqua calda e sanitaria sarà disponibile attraverso pompe di calore
tramite un pozzo di prelievo. In copertura verranno installati un impianto
fotovoltaico e termico/solare. L’impianto elettrico verrà derivato dalla nuova
cabina elettrica di trasformazione che verrà realizzata a seguire della
demolizione e ricostruzione delle altre torri. Il costo previsto di tutta
l’operazione sulla Torre C è stimato in 9.500.000 euro. L’augurio è che questa
disavventura (per i residenti) termini in fretta perchè gli stessi hanno subito
non poche situazioni di disagio, per non dire altro. Ora è il momento di
voltare pagina e di operare rapidamente per ridare dignità ai cittadini
residenti ed alla qualità dell’abitare nel contesto del quartiere di Quinto
Romano.
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