Come annunciato il 4 Ottobre, a Spazio Teatro 89, si è tenuto il battesimo dela nuova edizione di “Siam venuti a cantar Baggio”,
l’iniziativa che coinvolge molti musicisti amatoriale di Baggio e dintorni e che
vuole rappresentare un momento di buone relazioni attraverso il canale musicale
e la passione e le emozioni che l’arte della musica riesce a profondere in
ciascuno di noi. Una rassegna, questa, semplice e senza fronzoli, che vive
sulla passione di chi la organizza, di chi suona, di chi la guida dal mixer (Simone
Loda )e da chi continua a sostenerla (Spazio Teatro 89 e gli
spettatori). Quest’anno, grazie alla saggia scelta della direzione del teatro
si è pensato di dare più spazio ai musicisti riducendo da tre a due le
esibizioni di ciascuna sera e questo ha reso possibile dei set più intensi e
meno con lo sguardo al tempo. Una buona scelta che ha reso possibile che i set
scorressero fluidi e gradevoli senza essere eccessivi. Quindi il via è arrivato
il 4 Ottobre con l’esibizione dei Ticket
to beat, una band esplicitamente beatlesiana (che vede in Dario
Volpi il punto di equilibrio) che si è esibita suonando brani di George Harrison (e dei Beatles) mostrando una evidente
passione sia per i Fab Four che per il Beatle “serio”, come spesso era
etichettato il chitarrista dei Beatles. Un set scorrevole quello della band che
ha sciorinato il repertorio proposto (poteva mancare My sweet Lord…?) con
leggerezza, passione e divertimento, riscuotendo il gradimento del pubblico.
Gradimento espresso anche nei confronti degli Psyco Gentlemen, un trio capitanato da Matteo Spiazzi alle
tastiere, computer, campionamenti e voce, che ha dato vita ad un set
coinvolgente fatto di canzoni, sonorità e quant’altro targato pop anni ’80. Un
profluvio di suoni davvero affascinante e potente che, si vedeva, soddisfaceva
anche e soprattutto i musicisti sul palco.
L’11 di Ottobre è stata la volta di due gruppi di estrazione
rock. I Gentle Green, capitanati da Eugenio
Barbieri, con un tiro sonoro più vicino alla musica progressiva, hanno
reso evidente quanto quel suono abbia influenzato una importante fascia
giovanile all’inizio degli anni ’70. All’epoca il rock progressivo “asfaltò”
(quasi) tutto il rock precedentemente conosciuto. Si estinse alla fine del
decennio ma poi, incredibilmente, è ritornato a farsi presente sui palchi di
tutto il mondo con la sua innegabile carica sonora. A seguire il gruppo dei Random Mode che ha visto il narratore
(e bassista) Fabrizio Minunni presentare una set list di brani del rock
blues e sudista (ma non solo) per una lettura brillante della loro parte. Da
non dimenticare che questa band si esibisce sempre alla Sagra di Baggio
(quest’anno impossibilitati per via del tempo) anche in quanto il suo batterista,
Paolo
Minunni, è un volontario della nostra gloriosa (e vanto del quartiere) Croce Verde Baggio da oltre 40
anni…!
La terza serata, 18 Ottobre, ha visto la presenza di quella
che, chi scrive, ha definito, la “potenza della debolezza”. Si sono infatti
esibiti sul palco Paola Odorico (accompagnata
dal fido Carlo Marinoni alla chitarra) e il gruppo Allegro Moderato, diretti dal Maestro Marco Sciammarella
(Cavaliere della Repubblica, giusto per dire…). La “potenza della debolezza”
nasce dal fatto che Paola è non vedente ed il gruppo Allego Moderato è formato
da musicisti normodotati e non (tra l’altro il gruppo proposto è una branca,
quella rock, di un progetto che ha al suo interno anche una versione
orchestrale…) che, tra gli altri, si è esibito anche a Mosca…giusto per
sottolineare…Paola, che è sempre stata presente a tutte le edizioni della
rassegna, anche quando questa si chiamava “Suoniamogliele!”, ha proposto un set
con canzoni provenienti dal blues e dalla musica popolare di stampo nord americano.
Come sempre potente e coinvolgente, la voce di Paola ha viaggiato
nell’immaginario di tutti i presenti facendo immaginare mondi lontani con una
forte vena di nostalgia. Dopo la voce di Paola e la chitarra Carlo è arrivato
il turno degli Allego Moderato (e
aggiungerei proprio un “ma non troppo”)
che hanno proposto un set brillante e speciale infarcendolo di sonorità varie
ed accattivanti con incluso un brano di Frank
Zappa (che è tutto dire…). Gli strumenti suonati (bene) dai ragazzi “non
normodotati”? Percussioni, sax, chitarra elettrica, tastiera, basso elettrico
(affiancati da altrettanti normodotati giusto per dare i tempi ai ragazzi. Il
Maestro Sciammarella al piano elettrico conduceva, dettando i tempi, ogni
brano. Un seti potente e spiritato dove ciascuno è rimasto stupito nel vedere
ed ascoltare la bravura di questi ragazzi. Bravura vera, non mutuata da una
sorta di “doveroso” pietismo.
Con questo impeccabile, gradito e micidiale set (che ha fatto
pensare a quanto lo stigma sulle difficoltà altrui sia sempre una sciocchezza
da evitarsi…) si è conclusa l’edizione 2019 della rassegna “Siam venuti a
cantar Baggio” che ha nuovamente dimostrato che con poco (ma con passione e
disponibilità) anche l’impossibile diventa reale. E l’anno prossimo…? Se Spazio
Teatro 89 sarà nuovamente disponibile, un’idea già ci sarebbe…
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