mercoledì 24 febbraio 2021

Lawrence Ferlinghetti

Ieri si è avuta notizia della scomparsa di Lawrence Ferlinghetti. Se ne è andato ad una veneranda età e si può dire che ha saputo vivere la vita senza gli eccessi di quella beat generation che ha contribuito se non a creare certamente a sostenere a partire dalla fondazione della libreria City Lights a San Francisco. Un luogo iconico ma, che, certamente, non ha fatto del poeta/editore/librario, un uomo ricco. Però, certamente, se non di ricchezza Ferlinghetti ha vissuto di atti di coraggio. Perché pubblicare un libro come “Howl”, tradotto come “Urlo”, nel 1956, fu un atto di coraggio che, infatti, gli costò un processo per pubblicazione oscena. Ma tant’è, lui non era persona che si scoraggiava. Visse tutto il periodo del beat e del flower power che, in San Francisco vide la sua casa madre…Il tempo, poi, si incaricò di spegnere le “sue” luci: la guerra del Vietnam, la presidenza di Richard Nixon, la generazione degli anni falcidiati dagli stupefacenti e poi quella dei primi Nerd con la rivoluzione informatica. Il mondo è cambiato molto rapidamente (non necessariamente in meglio) ma lui, imperterrito, è rimasto fermo nel suo tempo. La libreria non si è ingrandita, non è mutata, non è diventata una sorta di algoritmo culturale ma si è mantenuta sobria come il suo fondatore. Ha continuato a pubblicare libri, con sempre maggiore difficoltà. Ha continuato ad accogliere turisti che vedevano nella sua libreria una sorta di isola culturale in un mare ormai dominato dal logo di Amazon. Fra qualche anno certamente ci ricorderemo/si ricorderanno della figura di Jim Morrison mentre è probabile che la figura di Ferlinghetti scolorirà perché “quei tempi, quella cultura, quei temi” non sono più attuali né fonte di interesse per generazioni che sono nativi digitali e si muovono verso differenti orizzonti. Invece alcuni di coloro che appartengono alla generazione degli anni ’50, ’60, ’70 manterranno la memoria di un tempo in cui, incredibile, una libreria, un editore, un poeta erano una cosa seria, da cercare, da sostenere. Il tempo dei poeti è ormai come le stelle cadenti: hai consapevolezza che esistono, a volte riesci a vedere ma poi, in una frazione di secondo, tutto sfugge e si nasconde alla vista. E anche al cuore. E’ la vita, si dirà. Ma “quella” è stata una bella avventura che, forse, avrebbe meritato di più…        

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