domenica 24 ottobre 2021

Il concerto


Domenica 26 settembre, Spazio Teatro 89
ha ospitato una serata speciale. Era stata pensata come presentazione del mio programma elettorale e del lavoro svolto negli ultimi cinque anni in Consiglio Comunale. Si è invece trasformata in una serata di allegria, chiacchiere, risate, serenità e tanta, tanta musica. Due ore trascorse nella dimensione del divertimento.


e dell’ascolto di buona musica. Che di questi tempi non è come dirlo…Ha iniziato le danze un video che ci ha inoltrato Giuliano Pisapia che non poteva essere presente in quanto sarebbe stato a Locri al processo contro Mimmo Lucano. Difensore senza compenso…Abbiamo sentito della sentenza…Ci sarebbe da scrivere un libro. Ma sono sicuro che in Appello le cose cambieranno…
Poi è stata la volta di Carlo Marinoni che ha accompagnato alla chitarra brava Paola Odorico che ha cantato “Me and Bobby Mc Gee”, in video, della indimenticata Janis Joplin. E’ arrivato il saluto di Marino Severini da Filottrano e l’interpretazione, in video girato ad hoc, de “La pianura dei sette fratelli”. E’ stata poi la volta del saluto video di Michele Gazich che ha fatto vedere il video di “Lettera a Claudio”, una sua composizione dedicata a Claudio Lolli con l’accompagnamento alle chitarre di Paolo Capodacqua e Marco Lamberti. Subito dopo, in sequenza, un saluto, sempre video, da parte di Guido Harari e di Nando dalla Chiesa (impegnato a Modena con Libera. Associazione di cui è presidente onorario). Dopo la sequenza dei video è salito sul palco Claudio Trotta che ha ricordato la necessità di fare tornare a vivere lo spettacolo, i teatri, le sale da concerto e quant’altro rende possibile il lavoro del mondo dello spettacolo e della cultura.
E dopo questo intervento è arrivato il momento della musica dal vivo ma prima è bene ricordare che sul palco si sono succeduti ben cinque, dico cinque, Ambrogini d’Oro della città di Milano…Ha iniziato Gaetano Liguori, grande pianista jazz, figlio d’arte (suo padre, Lino, è stato uno dei più ricercati batteristi di sala di registrazione…e non solo), insegnante per decenni al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Uomo generoso e musicista virtuoso. Poi è salito sul palco Massimo Priviero, con il suo solito piglio da cantautore rock, con liriche colme di poesia e una voce soul di straordinaria potenza e carisma. Subito dopo il suo set è arrivato il turno di Ricky Gianco (accompagnato alla chitarra dal fido Stefano Covri) funambolico, sorridente, ironico, simpaticissimo e disincantato. Lui, che è una sorta di enciclopedia della musica (ha conosciuto i Beatles nel dicembre del 1963…) ha cantato in scioltezza e con stile. Fabio Treves, il Puma di Lambrate ha fatto vibrare la sua armonica con lampi di bellezza e stupore sonoro. Si è agganciato a Ricky Gianco esibendosi con la solita bravura e lanciando con Gianco una serie di gag che hanno contribuito a rendere l’atmosfera famigliare e
divertente
. Ha poi chiuso il set sul palco Eugenio Finardi, accompagnato da un chitarrista d’eccezione, Giovanni “Giuvazza” Maggiore, da anni suo collaboratore. Entrambi alla chitarra elettrica (“Giuvazza” anche alla slide), accompagnati dall’armonica di Treves, hanno proposto un set di blues da brivido. L’esibizione di Finardi avrebbe dovuto essere la fine della serata ma…come una sorta di magia qualcuno ha evocato il grande e compianto Demetrio Stratos (sorta di fratello maggiore per Finardi) che, al tempo della sua presenza nel gruppo de I Ribelli dove era la voce solista, aveva tra i suoi cavalli di battaglia il brano “Pugni chiusi”. Essendo che sul palco c’era la presenza di uno degli autori, Ricky Gianco, è finita che tutti hanno cantato una versione unica ed irripetibile di questo grande successo del 1967…
E il sottoscritto…? Beh, io avrei dovuto tenere una sorta di comizio elettorale…ma poi ho parlato di amicizia, di musica, di responsabilità, di testimonianza, di amicizia, di relazioni, di impegno…insomma, alla fine mi sono trovato sovrastato da una Grande Bellezza e tutto quello che avrei dovuto o potuto dire è svanito come sabbia toccata dall’acqua, con nuvola lambita dal vento, come sguardo perso nel tempo.
Ho guardato più volte quei musicisti che hanno suonato per me. A quegli amici che hanno parlato di me. Ho pensato che forse le loro parole e il loro affetto nei miei confronti fosse fin troppo, oltre le mie eventuali doti o capacità. Ma alla fine ho dovuto prendere comunque atto che tutto ciò mi responsabilizzava rispetto ad un possibile nuovo mandato istituzionale e ho dovuto dire a me stesso che una grande fiducia deve essere poi testimonianza da un grande lavoro e da tanto sacrificio personale. Perché quelle note ti scrutano, quelle parole ti cercano. Senza sosta, senza tregua. Ma con come una minaccia, bensì come una grande forma di fiducia…Da meritarsi giorno dopo giorno…
Un grande grazie a tutti loro, quindi, per la stima, la fiducia e l’affatto nei miei confronti. A Spazio Teatro 89 con il suo direttore Federico Ugliano, con il fonico (e non solo) Simone Loda, con il tutto fare Luca Visciano. Ai fotografi della serata: Alece Bellati, Marco Volpi, Giuseppe Verrini. Un altro sentito grazie a chi ha composto i video per la campagna elettorale: Liliana Malacrida, Paolo Donati e Federico D'Adda (che ha composto anche il mio volantino e il manifesto della serata del 26 settembre). E poi Corrado Angione, che è una “spina nel fianco” nello spronarti ad agire e, soprattutto, a lavorare come una matto e sempre avanti nell’esempio…e poi un grazie a tutti coloro che, spesso non so per quale ragione, si fidano di me e del mio modo d’essere…Grazie!

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