giovedì 2 dicembre 2021

Ken Loach

 Ieri sera ho rivisto “Sorry, we missed you”, l’ultimo lavoro di Ken Loach. Un regista scomodo, militante, capace di raccontare i tempi odierni alla parte dei vinti, dalla parte di coloro che stanno sempre in basso nella scala sociale. Un regista capace di schierarsi in maniera netta e decisa dalla parte di coloro che hanno la speranza del giorno-per-giorno, di coloro che avrebbero bisogno di chi li difenda e che invece, quasi sempre, si ritrovano a combattere da soli. Contro il potere, conto la sorte, contro l’arroganza dei forti, contro un capitalismo che divora le persone, il lavoro, la dignità, l’umanità nella sua dimensione più ampia. Ken Loach è un sapiente (e “triste”) lettore della modernità e da anni racconta del declino della classe operaia, della sinistra, della difesa del lavoro e dei lavoratori. I suoi film sono affreschi che raccontano storie ordinarie, storie di persone comuni, storie che potremmo incontrare nella nostra quotidianità, stori che ci appartengono, storie con le quali dobbiamo fare i conti, storie piene di dolori, di desiderio di riscatto, soprattutto di desideri inespressi. Storie anche fatte di violenza e di impossibilità ad essere liberi. Non sono storie felici quelle raccontate da Loach. M sono storie per le quali non possiamo essere indifferenti. Perchè l’indifferenza, come ben sappiamo, alla fine uccide…     

Nessun commento: